Translate

martedì 7 ottobre 2014

TARES o TARI: è sempre una TRUFFA!

La TARES, la nuova Tariffa Rifiuti E Servizi, in base alla quale avremmo dovuto pagare il servizio di Nettezza Urbana (spazzature strade, raccolta dei rifiuti e loro trattamenti) come pure l'illuminazione pubblica, passando da Monti a Letta e infine a Renzi, ha cambiato nome (da TARES a TARI) ma fregatura era prima e fregatura è rimasta.

Infatti la Tares, che era stata introdotta dalle riforme del governo di Mario Monti, calcolava il coefficiente di produzione dei rifiuti in base alla metratura dell’immobile di residenza.
La Tari riprende strettamente quest’ultima impostazione, con l’esclusione delle aree circostanti la residenza, come i giardini.

I tecnici e i non eletti dal popolo messi al governo sono in grado di spiegare agli Italiani cosa centrano i metri quadrati delle nostre abitazioni, negozi, uffici, aziende, con la nostra quota di produzione di Materiali Post Consumo (ex rifiuti)?

Provo a fare un esempio: io e mia moglie abitiamo in 120 metri quadrati. L'anno scorso il Comune di Bogliasco, dove abitiamo, facendo i conti in base alla superfice della nostra abitazione, ci ha chiesto per il nuovo servizio di Igiene Urbana (TARES) , 258 euro all'anno.

Ogni anno il mio nucleo famigliare produce 306 chili di scarti (li abbiamo pesati nell'ambito del progetto " Cittadini in rete per il Riciclo" promosso da Italia Nostra) e ne differenziamo e compostiamo 234 chili.

Quindi la nostra differenziata supera il 74% e ogni anno, inviamo a discarica solo 72 chili dei nostri scarti non riciclabili, quelli che il Comune realmente paga.

Non siamo "super-eroi verdi", siamo informati e motivati a farlo, come tutte le famiglie italiane già servite da servizi Porta a Porta.

Pertanto la nostra Tariffa reale, per tutti i 306 chili di MPC che effettivamente produciamo è stata di 0,84 euro a chili: 840 euro per tonnellata !!! 

Al Comune di Bogliasco la discarica costa 80 euro a tonnellata, a quello di  Napoli, raccogliere i rifiuti e mandarli ad incenerire in Olanda, costa solo 113 euro a tonnellata!

E quest'anno, con la TARI, sarà peggio perchè, in base alle nuove disposizioni, la TARI deve coprire l'intero costo del servizio e il Comune non può piu accollarsi, come faceva, una parte dei costi del servizio di Igiene Urbana.

Questa mia situazione, che accomuna milioni di famiglie italiane, io la definirei una TRUFFA!

C'è qualche bravo avvocato che possa dare un parere su questa ipotesi, in modo da attivare una bella CLASS ACTION, contro il Governo dei Tecnici e quello delle larghe intese?

C'è anche da dire che, visto che sia io che mia moglie facciamo una bella differenziazione, il nostro Comune potrebbe vendere al CONAI la plastica, la carta, i metalli, il vetro  che abbiamo separato e guadagnare un bel pò di soldini.

Facendo i conti, una famiglia tipo con 3 componenti, con servizio Porta a Porta, differenzia circa 450 chili all'anno di materiali preziosi che nelle casse del Comune, con gli attuali e magri contributi CONAI,  farebbero  entrare 47 euro, equivalenti a 104 euro a tonnellata di materiali differenziati. Visti i tempi, non sono certamente soldi da buttar via.


Insomma che sia TIA, che sia TARES, che sia TARI si paga per lavorare (per fare la differenziata) e si versa uno sproposito alle casse del Comune, rispetto al servizio reso.

Il brutto è che il mio Comune ha rinunciato a fare accordi con il Consorzio Nazionale Imballaggi (CONAI), come la maggior parte dei Comuni italiani, nonostante una raccolta differenziata, che a Bogliasco supera il 70%.
Quindi, il possibile ricavato del nostro lavoro di differenziazione e di tutti gli altri 5000 bogliaschini, (stimabile intorno ai 70.000 euro all'anno) va alla ditta che effettua la raccolta, alla quale il Comune ha ceduto il diritto di proprietà dei rifiuti raccolti,con il sospetto che, in questo modo, siano super pagati i pochi servizi aggiuntivi chiesti in cambio.

Possiamo sperare in un prossimo governo di persone di buon senso che pongano fine a questo sconcio, ad esempio obbligando tutti i Comuni italiani a fare la raccolta differenziata Porta a Porta e di Prossimità, abbinata alla Tariffazione Puntuale, calcolata in base al numero di sacchetti per la frazione secca non riciclabile conferiti annualmente da ciascuna famiglia, a loro volta  identificata da un codice a barre stampato sui sacchetti assegnati?

3 commenti:

  1. https://picasaweb.google.com/102016916738105169946/VersoLaSocietaDelRiciclo2014?noredirect=1#6067064029971848754

    https://picasaweb.google.com/102016916738105169946/VersoLaSocietaDelRiciclo2014?noredirect=1#6067064029971848754

    https://picasaweb.google.com/102016916738105169946/CONTARINAUnEsempioVirtuosoNellaGestioneIntegrataDeiRifiuti#6066773082851368578

    RispondiElimina
  2. Noi due (viviamo in una casa di 210 metri quadri) buttiamo in media tre sacchetti di indifferenziata al mese. Il resto è tutto portato alla raccolta differenziata. Lo facciamo perché troviamo giusto evitare di inondare il mondo di immondizia. Ma non fa alcuna differenza rispetto ai nostri vicini che buttano una media di 7 sacchetti di indifferenziata alla settimana. Anzi: loro pagano meno, perchè vivono in una casa con una metratura più bassa. Come si fa ad incentivare la raccolta differenziata, in questo modo? Ai nostri vicini non interessa, perché è una rottura di scatole. Ma così non sono per niente costretti ad attuarla.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. La raccolta differenziata e' obbligatoria e il comportamento dei suoi vicini e' sanzionabili. La soluzione definitiva e' quella di introdurre la Tariffazione puntuale con identificazione dei titolari dei rifiuti conferiti. Diverse tecniche lo rendono possibile ovviamente abbinato alla raccolta porta a porta e di prossimità. Il problema e che e molto più comodo far soldi con discariche e inceneritori indifferenziati.

      Elimina