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domenica 3 marzo 2013

Rivoluzione solare





In ballo c'è il potere della gestione delle fonti energetiche rinnovabili, in particolare quella solare. 

Dal 2009 al 2012, in Germania  la potenza installata di  impianti fotovoltaici è stata di 26 Giga Watt, una crescita importante che comincia ad incidere significativamente sulla produzione complessiva di elettricità.

Tanto per chiarirci le idee, questi numeri significano che, nelle ore di maggiore insolazione gli impianti fotovoltaici tedeschi producono la stessa elettricità di 26 centrali tradizionali da 1000 megawatt ciascuna.

Come si può vedere dal diagramma nella parte bassa della figura, nel 2012, da maggio ad agosto gli impianti fotovoltaici installati in Germenia, hanno coperto oltre l'8% della domanda di elettricità tedesca.

Oggi, in Germania, l'auto produzione di energia elettrica fotovoltaica e' per il 39 % in mano ai privati e per il 21% in quelle degli agricoltori. Le 4 grandi corporazioni dell'energia fossile(carbone, petrolio, gas) e nucleare, gestiscono solo lo 0,2% del fotovoltaico tedesco.

E come si legge sulla figura allegata: "immaginate chi non è contento della rapida perdita di mercati?"
 
Questa stessa rivoluzione e' in atto anche in Italia, in forte ritardo rispetto alla Germania, ma favorita da una maggiore disponibilità di energia solare.
 
Anche Monti, chi sa perchè,  ci ha provato a frenare l'auto produzione di energia fotovoltaica.

Compito del nuovo Governo dovrebbe essere quello di accompagnare il raggiungimento della parità dei costi della produzione di elettricità con energia solare rispetto ai costi da energie fossili, senza tante complicazioni burocratiche, ad esempio con generose detrazioni dalle tasse a chi installa sul proprio tetto impianti solari.

In questo caso lo Stato "incasserebbe" gli extracosti di evitato inquinamento, evitato consumo di suolo, evitate malattie da inquinamento, evitata importazione di combustibili fossili...

Senza contare le nuove opportunità di lavoro per la progettazionem l'installazione, la manutenzione.

E alla fine, siatene certi,  sarebbe lo Stato, tutti noi, a guadagnarci.

Prima lo capiamo, meglio sarà.

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