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lunedì 22 agosto 2011

I polli di Renzo

Per chi non ha familiarità con "I promessi sposi" di Alessandro Manzoni racconto l'episodio che vede Renzo, il promesso sposo, che si reca dall'avvocato Azzeccagarbugli per avere lumi su come salvare il suo matrimonio, messo in pericolo dalle voglie di Don Rodrigo. Per ingraziarsi l'avvocato, Renzo porta alcuni capponi che tiene in mano, appesi a testa in giù. Per tutto il viaggio i capponi, ignari della loro prossima  fine, non fanno altro che beccarsi l'un l'altro e il commento di Manzoni è una riflessione sulla litigiosità umana che, come quella dei capponi,  non si rende conto che, senza il reciproco aiuto, ci aspetta una comune brutta fine (per i capponi quella di finire  in pentola).

Questa riflessione ben si addice ad un dramma dei nostri giorni, di ben altre dimensioni e con conseguenze decisamente  più gravi.

I ghiacci del Polo Nord si stanno sciogliendo a vista d'occhio e le grandi potenze mondiali non si preoccupano affatto delle tremende conseguenze di questo fatto e delle sue cause.

La crescita esponenziale dei consumi enegetici a base di combustibili fossili (carbone e metano) sta aumentando velocemente la concentrazione di anidride carbone nel sottile strato d'aria che circonda il PIaneta e questo fa aumentare la quantità di energia solare assorbita da terre e mari. Gli effetti che si cominciano a sentire e vedere sono le sensibili modifiche del clima e, appunto, lo scioglimento dei ghiacci polari che l'umanità, da secoli, definiva perenni. Di qui questa insolita fine d'estate con l'anticiclone africano a sostituire il più mite e familiare anticiclone delle azzorre, ma anche la pesante siccità che colpisce una decina di milioni di abitanti del corno d'Africa.

E invece di preoccuparsi di questo e cercare di porre un freno alle sue cause (i crescenti sprechi e consumi energetici), le cosidetta grandi potenze (USA e Russia in testa) si stanno già fronteggiando in una nuova guerra fredda per mettere le mani sui grandi giacimenti di petrolio, gas e carbone che lo scioglimento dei ghiacci sta mettendo allo scoperto.

E i "capponi" di turno non si accorgono che questa corsa ai combustibili fossili accelererà la crisi ambientale a danno dell'intera attuale umanità, capponmi litigiosi compresi..

E' vero, l'Homo Sapiens ha affrontato e superato gravi crisi climatiche, ma ai nostri albori eravamo quattro gatti e non è stato difficile rispondere alle crisi climatiche cercando e  trovando  terre più ospitali. Oggi siamo sette miliardi e la migrazione forzate di qualche decina di migliaia di profughi già basta per mettere in crisi le nostre opulenti società.

L'unica soluzione che potrebbe salvarci è quella di dichiarare Polo Nord e Polo Sud  patrimonio indisponibile dell'Umanità e convincere quest'ultima (l'Umanità) a cambiare rapidamente rotta, a cominciare da chi consuma e spreca di più che dovrà rinunciare a qualche suo sfizio e spreco, a favore di chi ha poco o niente.

Abbiamo più cervello dei capponi di Renzo?

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