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lunedì 27 giugno 2011

La Chimica ci salverà

Date un pò di biomasse, legna, fanghi, cacche di pollo ad un ingegnere e questi si metterà subito al lavoro per progettare una macchina termica che bruciando o gasificando la suddetta biomassa, produca la maggior quantità possibile di energia. Poi, lo stesso ingegnere studierà la tecnologia che a costi accettabili abbatta la maggior quantità possibile di inquinanti che la sua prima macchina ha prodotto.

Date la stessa biomassa ad un chimico e lui comincerà ad annusarla per dare un nome ai numerosi componenti, studierà il miglior metodo chimico, biologico, termico per rompere le grandi molecole biologiche in molecole più piccole e infine studierà quale catalizzatore a bassa temperatura gli permetterà di riassemblare quei piccoli frammenti per produrre lubrificanti, solventi, detergenti,carburanti, plastiche...

Questa magia non è appannaggio di qualche apprendista stregone ma è già realtà, come una realtà sono le prime bioraffinerie in funzione nel Mondo.

Già, Bio raffinerie, ovvero fabbriche molto simili a quelle che oggi conosciamo, con la differenza che In una bioraffineria non entra più petrolio, ma biomasse vegetali e ne escono molti prodotti richiesti dal vivere quotidiano, in gran parte biodegradabili, e a basso impatto energetico ed ambientale.

Chi vuole saperne di più può scaricare l'allegato articolo, tratto dall'ultima edizione di La Chimica e l'industria, la rivista della società chimica italiana: è un pò tecnico ma molto interessante.

Da notare che per fare, con la chimica  e le biomasse, le tante cose che ci fanno vivere meglio, nell'articolo  non c'è nemmeno un accenno alla termovalorizzazione, un trattamento sprecone e rozzo.

A ben pensare le bioraffinerie non sono affatto una novità. Fino all'immediato dopoguerra la chimica pernetteva di ottenere molte materie prime utili partendo dalle biomasse ( gomme sintetiche, carburanti, fibre, coloranti,vernici) poi venne il petrolio e i suoi prezzi bassi.

Oggi questi prezzi sono un ricordo e  con una offerta  del petrolioche già oggi è inferiore alla domanda, ne vedremo delle belle.

Ma non tutto il male vien per nuocere, le biomasse, usate con intelligenza sono veramente rinnovabili grazie all'energia solare che le fa crescere, anno dopo anno, millennio dopo millennio.

Se, a cominciare dai Paesi più industrializati, cominceremo ad essere più sobri, più lungimiranti e in definitiva, più intelligenti, potremo attraversare iindenni il terzo millennio, lascaindoci alle spalle  la dipendenza dagli arabi, dai russi e dall'uranio

Viva la Chimica! Viva La Ricerca!

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