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venerdì 10 aprile 2009

Estote Parati

"Siate preparati"

Il motto degli scout, potrebbe essere la parola d'ordine di tutti coloro che vivono in aree ad alta sismicità.

In assenza dello Stato, che neanche sa che cosa sia la prevenzione, prepariamoci ad affrontare il possibile prossimo sisma, per minimizzarne i danni.

Come avete capito, l'ideale sarebbe abitare in case antisismiche,  ben progettate. Se cercate casa, appurate che la vostra nuova abitazione, oltre ad essere efficente dal punto di vista energetico,  abbia questo requisito e, per questo, mi raccomando non badate a spese.

In tutti i casi,  è opportuno sostituire all'italico atteggiamento scaramantico e fatalista, un più efficace atteggiamento di prudenza e di prevenzione attiva.

Provo ad elencare alcune azione alla nostra portata, in grado di minimizzare i danni in caso di terremoto:

  1. Se non lo avete ancora fatto, e il consiglio vale anche per chi vive in zone a bassa sismicità, fissate alle pareti, con robusti tasselli ad espansione, tutte i mobili alti, in particolare le librerie. Contemporaneamente provvedete a spostare in basso, tutti gli oggetti più pesanti. Durante un terremoto la caduta di questi mobili è garantito e finire schiacciati dalla propria cultura non è un modo elegante per finire i propri giorni
  2. A casa e nel posto di lavoro individuate e memorizzate la via di fuga più rapida e sicura e gli spazi aperti più sicuri dove riparare durante il terremoto.
  3. Magari aiutati da un bravo geometra, individuate quali sono le travi portanti della vostra abitazione, quelle che dovrebbero resistere al sisma e sotto le quali proteggersi, quanto tetti e soffiti dovessero crollare. Ho appreso dai miei nonni, con casa in Irpinia, che gli archi nei muri portanti sono i posti più sicuri ed è qui che entrambi si rifugiarono quando nel 1980 la loro casa fu sfiorata dal terremoto.
  4. Individuate in ogni stanza il tavolo più robusto sotto il quale rifugiarsi se i soffitti cominciano a crollare
  5. Insieme ai vostri bambini, ma si possono coinvolgere anche i nonni, fate ogni tanto e a sorpresa il gioco "Il terremoto-il terremoto" che funziona così: non appena qualcuno, a sorpresa ( questo è il gioco)  lancia l'allarme ( il terremoto, il terremoto) , tutti si rifugiano sotto i luoghi sicuri individuati in precedenza. Chi arriva per ultimo, paga pegno (ad esempio lava i piatti per  una settimana :-))
  6. Se volete essere i primi della classe in termini di prevenzione, provvedete a collocare nei pressi dei rifugi domestici o sotto i tavoli, un kit di sopravvivenza: caschetti da rocciatori, pronto soccorso, mascherine anti polvere, fischietto, provviste di bevande in lattina ( ricordatevi di sostituirle prima della scadenza). Il tutto vi potrebbe tornare utile se rimanete bloccati, ma vivi, sotto al tavolo o sotto all' arco. 
  7. E infine, nei pressi delle vie di fuga tenete sempre pronto all'uso uno o più zainetti  con tendina canadese, chiavi dell'auto, sacchi a pelo, tuta, poncho, pronto soccorso, ricambi, in quantità sufficente per l'intera famiglia; insomma tutto quello che vi potrebbe servire, anche se sieti scappati in pigiama, per stare il più confortevolmente possibile all'aperto, in attesa dei soccorsi.

mercoledì 8 aprile 2009

Radon Anomalo

Ho scaricato dalla rete un recente articolo sulla predittività dei terremoti in base alle anomale concentrazioni di radon emesso dal suolo.

L'articolo è a firma di Miklavcic I. insieme ad altri colleghi del Dipartimento di Fisica di Osijck (Croazia). Titolo dell' articolo "Radon anomaly in soilgas as an earthquake precursor"  (Anomalie delle emissioni gassose di Radon dal suolo quale precursore di terremoti) e la rivista che lo ha pubblicato, nel 2008, è Applied Radiation and Isotopes.

Dalla lettura dell'articolo si capiscono alcuni problemi nell'uso delle misure del radon quale sistema per prevedere i terremoti.

Ogni terremoto è preceduto da deformazioni delle rocce interessate dai movimenti tettonici; tanto per capirci, quel fenomeno chiamato "deriva dei continenti",  in base al quale, ad esempio, Africa e Americhe si allontanano lentamente l'una dalla'altra. Queste deformazioni possono favorire un aumento del flusso di radon attraverso il suolo e questo fenomeno può anticipare di poche settimane o alcuni mesi il terremoto, il quale avviene quando la deformazione provoca, improvvisamente, la rottura degli strati di roccia interessati, liberando grandi quantità di energia.

L'ampia variabilità dell' intervallo di tempo tra l'avvio della anomala fuoriuscita di radon e lo scatenamento del terremoto è già un problema; a questo problema si aggiunge il fatto che i flussi di radon normalmente variano anche in base alla pressione atmosferica, alla temperatura dell'aria e alla piovosità.

I ricercatori croati hanno proposto una formula empirica che permette di valutare se l'anomalia dipende da fattori meteorologici o da eventi sismici in atto. Con questo accorgimento, in 4 anni di misure  effettuate in una sola località è stato previsto il 46% dei terremoti di magnitudo  (scala Richter) maggiore o uguale a 3 e con un epicentro entro 200 chilometri dal punto di misura del radon. E in questi casi il terremoto è stato registrato, in media, 31 giorni dopo l'anomala fuoriuscita di radon.

Se ho capito bene,  in questo studio non tutti i terremoti sono stati previsti, ma quelli previsti sono effettivamente accaduti.

Insomma, se con questo sistema le popolazioni interessate (e la protezione civile) fossero state allertate,  in tutti questi casi di allerta, tutti si sarebbero trovati preparati (tecnicamente e psicologicamente) all'evento.

E come vedremo non è l'evacuazione la giusta risposta ad un sistema di allarme terremoti.

In sintesi,  nelle situazioni in cui i terremoti sono preceduti da una maggiore emissione di radon ( e l'Abbruzzo sembra avere questa caratteristica)  misure accurate di questo gas possono prevedere gran parte dei sismi che possono avvenire nella zona. Una rete di rilevatori di radon, come affermato i ricercatori Croati  potrebbe permettere di localizzare il possibile epicentro del fenomeno (e quindi l'area potenzialmente interessata dal terremoto) ed una analisi statistica fatta per un tempo sufficentemente lungo sui terremoti di minore intensità che si sviluppano in quell'area sismica, permetterebbe di prevedere l'intervallo di tempo medio entro il quale ci potrà essere lo scatenamento di eventi sismici di significativa intensità segnalato dalle anomalie di radon e questo intervallo di tempo potrebbe corrispondere alla durata dello stato di allarme.

Mi sembra che lo stato dell'arte di questo sistema giustifichi un intensificarsi degli studi per individuare le aree sismiche interessate dalle emissioni di radon,  aumentare la predittività e ridurre i tempi di allarme.

martedì 7 aprile 2009

Profeti di Sventura

Profeti di sventura 2
Ritorno sul caso di Gioacchino Giuliani,  che afferma di avere previsto il terremoto di Abruzzo.

Questa affermazione è  vera: lo ha previsto, ha avvisato le amministrazioni competenti, è stato denunciato per procurato allarme e ha salvato se stesso, la famiglia e qualche amico, uscendo di casa tre ore prima dell'arrivo della scossa devastante,  preannunciata dall'anomala crescita del Radon che usciva dalle viscere profonde del terreno, registrata dalle sue apparecchiature e che, a quanto pare, in Italia solo lui stava misurando regolarmente da tempo.

Oggi i mass media, imbeccati dagli esperti di turno, confermano che i terremoti non si possono predire e chiudono il caso Giuliani, facendo notare che non ha neppure una laurea (è tecnico di laboratorio presso l'Istituto nazionale di fisica nucleare del Gran Sasso).

Cerchiamo di far chiarezza. Se non si può prevedere esattamente ora, luogo, scala Richter di un evento sismico, non si possono fare previsioni altrettanto accurate nemmeno nelle  previsioni del tempo. Nessuno è e sarà in grado di prevedere con certezza che il 18 aprile del 2009, dalle ore 15,30  ale 18,56 sul tetto della casa del dr. Valerio , localizzata a Bogliasco, con le seguenti coordinate geografiche...... , cadranno 250 millimetri di pioggia.

Ovviamente,  le previsioni del tempo si fanno e in base a queste previsioni, nonostante la loro incertezza, si stabiliscono i livelli di allarme che sono comunicati alla protezione civile, ai prefetti, ai sindaci, alla popolazione. Scopo dell'annuncio è quello di prepararsi all'evento catastrofico e attivare, ognuno per le proprie possibilità e responsabilità, tutte le misure precauzionali del caso. Per i cittadini, ad esempio, il consiglio da seguire è quello di non uscire di casa se non per inderogabile necessità. Poi , spesso, l'alluvione non c'è;  a volte neanche piove, ma nessuno denuncia nessuno per procurato allarme e neppure lo marchia come "imbecille".

Giuliani, non sarà laureato, ma non è nemmeno un mago millantatore. Le misure di radon quale sistema per prevedere i terremoti è un sistema studiato da tempo e nella letteratura scientifica sono numerose le pubblicazioni, anche recenti, sull'argomento e, guarda caso, quelle che sono state firmate da ricercatori italiani sono veramente poche.

In questa vicenda, quello che mi aspetterei da parte di un ricercatore serio,  è una critica scientifica al metodo Giuliani, non la sua personale denigrazione. E nessuno, ad oggi, ha fatto qualche cosa di simile.

E diciamolo pure! Che Giuliani non abbia una laurea, può essere un vantaggio per lui e per le sue intuizioni. Nel mondo universitario il conformismo scientifico regna sovrano, se si vuole fare carriera; non sono ammessi "eretici", ma spesso gli eretici ci azzeccano.


lunedì, 06 aprile 2009
Profeti di sventura
E' il destino di molti ricercatori seri, subire le frustrazioni e a volte le persecuzioni a cui andò incontro  Cassandra, l'inascoltata profetessa che aveva messo in guardia i Troiani del dono avvelenato degli Achei, in falsa ritirata.

La settimana scorsa, in modo drammatico, il ruolo di Cassandra è toccato a Gioacchino Giuliani, ricercatore ai laboratori del Gran Sasso dell'Istituto nazionale di fisica nucleare.

Il dr. Giuliani, per il mestiere che fa, è in grado di misurare con accuratezza le emissioni di gas Radon dalle viscere della Terra. Questo gas, radioattivo, è un prodotto di reazioni nuclari che avvengono naturalmente negli strati profondi del Pianeta. E' noto da tempo che l'emissione di Radon aumenta nell' imminenza di un terremoto. Probabilmente prima della rottura delle rocce, causata dei movimenti tettonici delle masse continentali, rottura improvvisa che scatena il terremoto, le rocce stesse diventano più permeabili al passaggio del Radon che, quindi in quantità maggiore del solito affluisce in superfice.

La settimana scorsa Giuliani ha notato come, insieme a schiami di scosse di bassa intensità registrate in Abruzzo, aumentasse anche l'emissione di Radon e coerentemente ha avvisato le amministrazioni pubbliche che, per tutta risposta, visto che nei giorni previsti da Giuliani (la settimana scorsa) non era successo niente, lo hanno denunciato per procurato allarme.

Ora scopriamo che Giuliani aveva sbagliato solo di una settimana, ma la cosa grave è che il terremoto che ha colpito questa mattina l'Aquila e i paesi vicini è stato di elevata intensità, proprio come i suoi modelli avevano predetto.

Oggi, sconvolto per la tragedia che ha colpito l'Abruzzo, Giuliani chiede le scuse, in particolare da Bertolaso che lo ha ridicolizzato anche come ricercatore.

Riprendo le vesti di "Mago di Napoli" e prevedo che tutta questa questione sarà messa a tacere;  come tutti sanno, i terremoti non si possono prevedere.