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mercoledì 22 ottobre 2008

Carta di Mantova

Come promesso allego il documento conclusivo di Italia Nostra sulla qualità dell'aria in Val Padana.

Sono graditi commenti, critiche e integrazioni, in particolare dai padani.

 

Italia Nostra: Carta di Mantova sull'inquinamento

della Val Padana

 

A conclusione del Convegno "QUALITA' DELL'ARIA IN VAL PADANA: VERSO IL RISANAMENTO", MANTOVA, 18 OTTOBRE 2008

 

Introduzione

L'inquinamento dell'aria in Valle Padana costituisce una vera e propria emergenza nazionale da fronteggiare con energia e decisione. Secondo le statistiche nazionali, tale inquinamento ammonta ad almeno metà di quello complessivo del paese. Le concentrazioni in atmosfera di particolato, NOx, ozono e altri inquinanti è fuori controllo, superando del triplo il limite di giorni di superamento annuo consentito dalle direttive europee.

Le particolari caratteristiche meteoclimatiche della Pianura Padana, responsabili del ristagno degli inquinanti sull'area, non deve essere addotto - come viene comunemente fatto da alcune Regioni - a giustificazione di un atteggiamento rinunciatario e fatalistico nei confronti dell'inquinamento e come motivo di continue richieste di deroghe, bensì come sprone per una politica ambientale all'avanguardia nel paese.

 

Gli impatti

L'emergenza inquinamento della Valle Padana è emergenza sanitaria: le autorità internazionali stimano infatti in decine di migliaia le morti evitabili all'anno in quest'area e in centinaia di migliaia all'anno i ricoveri evitabili per malattie respiratorie, cardiache e oncologiche provocate dalle altissime esposizioni agli inquinanti.

Impatti altrettanto devastanti riguardano la vegetazione (soprattutto a causa degli NOx e dell'ozono) per fenomeni di acidificazione e per altri processi fitopatologici che possono ridurre anche del 20% la produttività agricola di alcune colture, con effetti difficilmente stimabili anche sulle qualità nutrizionali delle derrate agricole.

Impatti pesantissimi riguardano infine il paesaggio (per effetto della desertificazione in corso) e i beni culturali, aggrediti dalle deposizioni acide.

 

Il ruolo di Italia Nostra nel risanamento della Valle Padana

L'Associazione Italia Nostra rivendica un ruolo attivo, di catalizzatore delle energie politiche e istituzionali necessarie all'opera di risanamento ambientale di quest'area. A tale proposito l'Associazione - oltre ad aver presentato già alcuni esposti presso le procure per richiamare al rispetto dei limiti degli inquinanti - intende promuovere nuove iniziative di studio e sensibilizzazione sul tema, sia a livello nazionale sia comunitario.

 

Le prime proposte

Per il risanamento ambientale dell'emergenza nazionale Pianura Padana, Italia Nostra avanza le seguenti proposte:

 

- Richiama il governo nazionale alle sue responsabilità nella promozione e nel coordinamento delle politiche regionali in tema di disinquinamento della Pianura Padana. Lasciate a se stesse, le Regioni non possono affrontare efficacemente tale emergenza, che ha ormai rilevanza nazionale. A questo proposito invita le autorità centrali a contrastare la tendenza sempre più diffusa ad annacquare le direttive europee e le leggi nazionali con deroghe e assenze di vincoli e adeguate ammende per i trasgressori

- Richiama le Regioni affinché, di concerto fra loro e con il livello nazionale, si pongano obiettivi di riduzione radicale e sistemico dell'inquinamento, in modo da poter rientrare al più presto nei limiti fissati dalle direttive europee e leggi nazionali

- Invita a costituire una unica ARPA per tutta la Pianura Padana, in modo da poter controllare i parametri ambientali e gestire la pianificazione ambientale del territorio in modo unitario. A tal fine l'ARPA dovrà essere dotata di sufficienti risorse.

- Richiama le Regioni perché intervengano in modo deciso e globale sulla mobilità privata e commerciale della Val Padana, con politiche di mobilità sostenibile, pedaggi, divieti e razionalizzazioni urbanistiche e della rete dei trasporti, per una riduzione significativa dell'inquinamento da traffico nell'area. In particolare, urge il rinnovo dei mezzi pesanti così come lo spostamento modale del trasporto merci da gomma a ferrovia. Tutti gli interventi sulla mobilità devono essere pensati su scala dell'intero bacino, poiché singoli episodi di divieto o limitazione del traffico non hanno pressoché nessun effetto sulla riduzione degli inquinanti

- Nel rilasciare nuove autorizzazioni o incrementi di potenzialità di impianti industriali, sollecita gli enti preposti a considerare con attenzione sempre la situazione ambientale del contesto, contemporaneamente sia a livello locale sia facendo riferimento a limiti di carico globali, da stabilire

- Invita a superare la prassi della autodichiarazione delle emissioni da parte delle industrie in modo che il monitoraggio dei processi produttivi con impatto ambientale venga effettuato direttamente dall'ARPA.

- Propone un piano poliennale di manutenzione anche preventiva del patrimonio artistico aggredito dall'inquinamento, da concordare insieme alla Sopraintendenze

- Sollecita lo sviluppo di ricerche per approfondire la relazione fra inquinamento e calo delle produzioni agricole, con interventi coerenti con i risultati scientifici così ottenuti

- Propone più stringenti leggi e norme in campo edilizio che obblighino e incentivino chi costruisce o ristruttura immobili ad adottare sistemi ad impatto energetico zero

- Sollecita in ambito urbano e periurbano l'adozione e la realizzazione di piani di forestazione finalizzati anche a mitigare il microclima e l'inquinamento

- Invita ad affrontare la questione energetica focalizzandosi sulla promozione del risparmio e l'efficienza energetica nelle industrie, che vanno fortemente sospinte verso l'adozione delle migliori tecniche esistenti (Best technology Practices)

- Chiede che non vengano concesse autorizzazioni a impianti di combustione di biomasse, quando la disponibilità di biomasse locali non sia ampiamente provata, quando leda il patrimonio boschivo, quando utilizzi scarti di lavorazione con sostanze nocive, quando le biomasse siano altrimenti utilizzabili senza combustione e quando non vi siano garanzie assolute di mantenimento nel tempo di elevati standard antinquinamento

- Chiede il superamento del modello della gestione dei rifiuti basato sull'incenerimento a favore di un deciso potenziamento del recupero e riciclo. In Pianura Padana gli inceneritori ammontano già a una cinquantina, coprendo il 38% del trattamento dei rifiuti

 

 

ITALIA NOSTRA SOSTIENE CHE GLI OBIETTIVI DEL PROTOCOLLO DI KYOTO VANNO NON SOLO RISPETTATI, MA ANTICIPATI TEMPORALMENTE, SENZA DEROGHE O ECCEZIONI.

 

Mantova, 18 ottobre 2008.

 

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