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martedì 17 giugno 2008

Arrivano le Bottiglie Biodegradabili

Ogni anno gli italiani usano e gettano 350.000 tonnellate di bottiglie in PET  (Poli Etilen Tereftalato)per bere acqua che gli fanno credere sia  più buona di quella del loro rubinetto.Si calcola che per produrre queste bottiglie ci vogliano 665.000 tonnellate di petrolio

E' possibile che tra qualche anno useremo e butteremo 350.000 tonnellate di bottiglie in PLA ( Acido Polilattico) e per convincerci  al cambiamento ci fanno credere che questo nuovo prodotto sia ecologico, in quanto il PLA, prodotto dalla fermentazione dl mais è biodegradabile e in tre mesi, si decompone in anidride carbonica e acqua.

Quanto petrolio ci vogliaper arare i campi, seminarli, irrigarli, fertlizzarli, disinfestarli, per raccogliere e lavorare il mais, per produrre il monomero e da questo sintetizzare il PLA ed infine produrre la bottiglia, riempirla, trasportarla al mercato e, una volta vuota, raccoglierla e trasportarla in discarica o all'inceneritore , non è dato sapere.

Non sarebbe meglio una bella robusta bottiglia in PET da riutilizzare più volte con la strategia del vuoto a rendere?

E poi, confesso: mi sfugge il motivo per cui questa innovazione venga presentata come una soluzione all'emergenza rifiuti.

Le strade di Napoli apparirebbero diverse se riempite di bottiglie e sacchetti maleodoranti ma tutti rigorosamente biodegradabili?

ps: per i più giovani che non hanno mai sperimentato il "vuoto a rendere", spieghiamo che se al momento dell'acquisto di una bottiglia (acqua, latte, aranciata, birra, vino...), si porta al negozio una equivalente bottiglia vuota, si paga solo la bevanda imbottigliata. Se non si consegna il contenitore vuoto,  si paga, caro, anche il contenitore.  Il contenitore vuoto, ritirato dall'autotrasportatore che ha consegnato i contenitori pieni è riportato all'azienda che lava e sterilizza la bottiglia e la riempie con la bevanda fresca.Può sembrare strano ma questa strana usanza era in uso anche in Italia, non molti anni fa.

Postato da: federico46 a 14:01 | link | commenti (9)
ambiente e società


Commenti:

#1  17 Giugno 2008 - 14:02
Ti ammiro molto e ti seguo spesso.

Voglio fare solo un appunto.
Le bottiglie di plastica non puzzano in genere.
Sono gli scarti umidi che puzzano durante la fermentazione.

Tu ovviamente questo lo sai già...ma l'ultima frase che hai scritto (prima del PS) è un po' fuorviante.

Grazie mille per quello che fai. E' molto importante!

Roberto
utente anonimo

#2  17 Giugno 2008 - 14:08
io ho 37 anni e ricordo che da bambina andavo con mio papà alla Rinascente qui vicino a ridare la bottiglia vuota proprio là dove l'avevamo comprata.
utente anonimo

#3  17 Giugno 2008 - 14:29
Tieni da parte una bottiglia di plastica che ha contenuto latte per qualche giorno e prova ad annusare :-));
stesso test per bottiglie di vino, birra...
Utente: federico46 Contattami Guarda il mediablog (foto, audio e video) di questo utente. federico46

#4  17 Giugno 2008 - 19:47
Infatti per fare una raccolta differenziata seria bisognerebbe aprire, sciacquare e asciugare i contenitori. La plastica che si ricava è bella pulita, non puzza e pronta da riciclare. Se poi stiamo attenti a comprare merci con pochi imballaggi possiamo gettare un sacco anche una volta al mese, senza nessun problema igenico. Io lo faccio, ma mi sembra di essere un pesce fuor d'acqua.
utente anonimo

#5  17 Giugno 2008 - 19:58
siamo in due!
Utente: federico46 Contattami Guarda il mediablog (foto, audio e video) di questo utente. federico46

#6  19 Giugno 2008 - 10:25
tre pesci almeno.

ricordate il contenitore di alluminio che una celebre bevanda che non ha bisogno di pubblicità vende negli autogrill, con un piccolo sovrapprezzo?

è da un anno che lo uso.
lo sciaquo, e lo riempio di acqua di fontana.

In un anno avrò risparmiato 200 bottigliette da 50 cc di pet, usa e getta. Almeno.

A Colorno, questa pratica nelle scuole, con apposita delibera, fa risparmiare migliaia di insensate bottiglie di plastica.

Basta la volontà politica di agire.

Roberto
www.buonsenso.info

PS
un paio di adesivi sul marchio, e di pubblicità sul contenitore di alluminio riutilizzabile, ne faccio a chi voglio io...
utente anonimo

#7  24 Giugno 2008 - 09:36
Ormai è da tempo che ho convinto i miei a comprare l'acqua in vetro con la pratica del vuoto a rendere. L'acqua è più buona, costa meno, e produciamo molti meno rifiuti.

Anche io sciacquo sempre i recipienti in plastica ed alluminio che poi avvio al riciclaggio, ma la soluzione migliore resta sempre il riutilizzo, Cercare di evitare di produrre e trasformare è il primo passo verso la sostenibilità.
utente anonimo

#8  24 Maggio 2011 - 05:20
Sto bevendo la Sant'Anna da bottiglie biodegradabili ma...oggi ho bevuto l'acqua del rubinetto. Non so se può essere un problema psicologico ma l'acqua di quella bottiglia mi sembra strana, non è la Sant'Anna solita, non riesco a berla. Ci ho ragionato sopra e data la strana pastosità dell'acqua sono arrivata alla conclusione che forse la bottiglia ha già cominciato a... biodegradarsi e chi la beve si beve pure le molecole del contenitore e non credo che faccia bene. Conclusione: appena ho un pò di tempo mi vado a prendere l'acqua di una fontana su una collina qui vicino, nel frattempo bevo quella del rubinetto. Mi piacerebbe comunque sapere il parere dell'esperto su questo mio dubbio e sugli eventuali effetti collaterali. Lisa
utente anonimo

#9  24 Maggio 2011 - 06:49
L'acqua imbottigliata è sterile e questo dovrebbe garantire che l'attività biodegradativa cominci solo quando la bottiglia è aperta e la degradazione si accelera se  la si beve direttamente dalla bottiglia. Se poi la si lascai al sole...
I nostri amici microbi, quando in giro c'è qualche cosa di buono per loro non si fanno pregare e si danno da fare alla grande.
I mie sacchetti di carta per la raccolta dell'umido, che tengo anche una settimana nel sottolavello prima di metterli nella compostiera, grazie al compost che aggiungo subito agli scarti proprio per attivare la biodegradazione, spariscono sotto agli occhi ;-).
Va bene la raccolta di acqua alla fontanella pubblica, ma ti consiglio di usare bottiglie in vetro ben pulite, di tenerle in frigo e di consumare l'acqua rapidamente, entro qualche giorno dalla raccolta. Insomma, non fare scorte eccessive in quanto faresti un bel brodo di cultura.
In alternativa chiedi al sindaco di realizzare chioschetti per l'acqua del sindaco sotto casa.
Si ritorna alla vecchia fontana pubblica, ma sempre meglio che andare al supermercato

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