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domenica 30 dicembre 2007

Riscaldamento a legna

Riscaldamento a legna.

Premetto che la mia casetta di montagna è riscaldata solo a legna e come tutti subisco il fascino di un caminetto acceso.
Fatta questa premessa, non posso esimermi dal giudicare una stupidata l'affermazione che bruciare legna è ecologico.
E' vero, usando la legna come combustibile non si contribuisce alla crescita della concentrazione di anidride carbonica del pianeta ma si contribuisce all' aumento della concentrazione dell'aria che respiriamo di benzene, formaldeide, diossine, polveri sottili.
Per chi non lo ha presente stiamo parlando di cancerogeni.
Questi sono i risultati di numerosi studi, peraltro sempre più frequentemente pubblicati nelle riviste scientifiche internazionali, che suggeriscono cautela nell'uso di biomasse a scopi energetici, anche nei paesi sviluppati.

Personalmente, ritengo che nelle nostre città si debba continuare a puntare sul metano come fonte energetica per riscaldare le nostre case aumentando l'efficienza del sistema, ad esempio con teleriscaldamento.

Quindi, si alla legna per riscaldarci ma ad alcune condizioni:
- E' prioritario investire in isolamento termico delle case ed in efficienza energetica dell'impianto di riscaldamento utilizzato
- No a caminetti aperti e a vecchie stufe entrambi poco efficienti: consumano tanta legna, riscaldano poco e fanno tanto fumo
- Si alle nuove caldaie a pellet.

I pellet sono cilindretti di segatura pressata prodotti da scarti di falegnameria.
I loro principali vantaggi:
- elevato potere calorifico
- scarsa produzione di ceneri
- automatizzazione della alimentazione della caldaia
- possibilità di realizzare impianti termici ad alta efficienza ( con ridotte emissioni gassose)

Infine un consiglio di vitale importanza:
tutte le fiamme libere consumano ossigeno, questo significa che in presenza di stufe, caminette, caldaie è obbligatorio una presa di aria esterna per alimentare la loro fiamma.
Questa presa d'aria è opportuno sia realizzata dietro o sotto l'impianto, in modo che l'aria fredda esterna vada direttamente ad alimentare la fiamma, senza passare prima sulla vostra schiena, mentre state ammirando la danza del fuoco

sabato 29 dicembre 2007

La Germania Salverà Napoli?

La Germania salverà Napoli?
I Fantastici TreSul Corriere della Sera di ieri la notizia che in Germania sono disponibili a realizzare un inceneritore dedicato a termovalorizzare i rifiuti del napoletano, a patto che sia garantito il loro invio per i prossimi 15 anni.
Si è anche parlato di costi: tutto compreso, poco più di 200 euro a tonnellata.
Non mi sembra un'idea malvagia:
-i tedeschi potrebbero mescolare i materiali post consumo napoletani (troppo umidi, in quanto non si fa raccolta differenziata) con quelli tedeschi ( troppo secchi, grazie alla loro elevata raccolta differenziata) e risolvere l'attuale problema dei loro impianti, incompatibili con rifiuti ad elevato potere calorifico;
- noi ci liberemmo dei problemi di cosa fare delle scorie e delle ceneri, visto che ampie miniere di salgemma, idonee a questo scopo, sono già operative in Germania;
-liberati dall'ansia di alimentare all'infinito gli inceneritori, come richiesto dai contratti capestro firmati a garanzia delle banche, le nostre amministrazioni si potrebbero dedicare finalmente ad una seria politica di riduzione della produzione, riciclo e compostaggio (con il vantaggio di avere meno rifiuti da inviare in Germania a caro prezzo);
-le comunità campane, condannate a diventare la discarica di Napoli e dintorni, potranno tirare un respiro di sollievo per lo meno esente da diossine, metalli e particellato fine da inceneritori;
-la camorra dovrà inventarsi altri sistemi per fare soldi facili e le aziende del nord dovranno trovare sistemi più innovativi per smaltire i loro rifiuti tossici (produrne di meno) invece di scaricarli in libertà nelle campagne di Napoli, approfittando dell'attuale caos.

La stampa italiota si è subito sollevata contro questa proposta, facendone una questione di prezzo: "Ma che vogliono questi tedeschi che, invece di ringraziarci, ci vogliono far pagare i nostri rifiuti che loro trasformano in energia".

Quest'ultima battuta, che pare sia stata per davvero riportata sul quotidiano nazionale, è tutta da ridere.

Avete un'idea di quanto pagate la vostra Azienda di Nettezza Urbana che termovalorizza i vostri rifiuti?

Io le pesate e i conti me li sono fatti: la mia famiglia (io e mia moglie) produce 300 chili di materiali post consumo all'anno e per il servizio di raccolta e smaltimento paghiamo 260 euro all'anno: 870 euro a tonnellata!!!

E' vero, la "monnezza" è oro!
p.s.
Per la cronaca, dei 300 chili di MPC che produciamo, compostiamo tutto l'umido di cucina su un terrazzino e separiamo carta, vetro e plastica per la raccolta differenziata ( nel paese dove abito non si raccolgono metalli). Complessivamente la nostra capacità di raccolta differenziata è pari all'80%, per cui oggi, a discarica noi mandiamo solo 60 chili di monnezza all'anno

Postato da: federico46 a 08:20 | link | commenti (6)
ambiente e società, materiali post consumo


Commenti:

#1  01 Gennaio 2008 - 19:20
E' vero che economicamente converrebbe mandare i rifiuti in questo inceneritore, è anche vero che di ecoballe da smaltire ne abbiamo a sufficienza per i 15 anni richiesti, ma è altrettanto vero che i problemi ambientali e sanitari per i quali non si vogliono gli inceneritori da noi sarebbero egualmente presenti dove vogliono costruire questo inceneritore.

Quindi... non è un po' schizofrenica la posizione di chi avversa gli inceneritori però è favorevole ad una situazione come quella descritta?

Fabio
utente anonimo

#2  02 Gennaio 2008 - 12:21
Il mio commento alla notizia che in Germania sono disposti a realizzare un inceneritore per trattare i rifiuti campani voleva essere ironico e ha volutp sottolineare il fatto che comunque i tedeschi non ci fanno un favore e che tutto sommato ci chiedono poco.
La mia ricetta alla soluzione dei problemi campani la puoi trovare nella lettera aperta indirizzata a Bertolaso ( post del 3 settembre) che è valida anche per il nuovo Commissario.
In tutti i casi, resta il problema della quantità infinita di ecoballe visibili anche dallo spazio (vai a vedere Google Earth) e della pesante contaminazione ambientale della Campania, anche prima dell'accensione di qualunque inceneritore.
Tu quale soluzione suggerisci?
Un cordiale saluto
Federico
Utente: federico46 Contattami Guarda il mediablog (foto, audio e video) di questo utente. federico46

#3  02 Gennaio 2008 - 14:48
Federico,

la mia non era polemica, volevo solo capire un po' meglio il tuo punto di vista.

Sono un membro del Comitato Allarme Rifiuti Tossici, e membro anche del gruppo degli Amici di Beppe Grillo. Conosco bene, molto bene, la questione delle discariche in Campania, dei siti di stoccaggio di ecoballe, degli impianti di CDR e degli inceneritori (il costruendo e i da costruire).

Ero a Lo Uttaro quando volevano riaprirla, ero a Serre quando volevano devastarla, sono stato a Giugliano a farmi caricare dalla polizia ed a filmare situazioni di palese illegalità...

La mia soluzione è quella che tu stesso da tempo vai professando: riduzione a monte, riciclaggio, compostaggio, riuso.

Siamo in tanti a dire le stesse cose, ma siamo troppo sparpagliati... Sono contento di poterti scrivere in maniera così diretta, perché così posso domandarti davanti a tutti i lettori: ce la puoi dare una mano?

In che modo, chiederai... domanda legittima, alla quale rispondo ben volentieri: unendo le tue forze alle nostre, ma soprattutto unendo le tue forze e peso da intellettuale e scienziato a quelli degli altri intellettuale e scienziati, nonché giornalisti, filosofi e via cantando, che da tempo dicono tutti le stesse cose, ma tutti separatamente.

Bisogna far rete, Federico, per opporsi alle logiche della finanza e dei partiti impastati con la finanza e con la camorra.

Fai riferimento al link che ho messo come home del mio blog per prendere confidenza con il gruppo di cui son parte. Un gruppo di semplici cittadini che da tempo si battono per una Napoli, una Campania ed un'Italia pulite nell'animo, prima che nelle strade.

Fabio A.
utente anonimo

#4  02 Gennaio 2008 - 18:02
Caro Fabio concordo a pieno che bisogna fare Rete e come sai sono disponibile ad essere un nodo della rete Campana. Comunque la mia impressione, da diversi incontri fatti a Napoli e Salerno, è che siate ancora un pò troppo "svincoli". Ognuno per conto suo.
I miei contatti napoletani sono con i ragazzi dell'Assise che fanno capo all'Istituto Studi Filosofici e, a Salerno, con Italia Nostra che recentemente mi ha contattato per un possibile parere tecnico sul l'inceneritore in porto a Salerno.
Un altro contatto è con i rappresentanti napoletani dei Medici per l'Ambiente (ISDE).
La prima battaglia da vincere è contro le mistificazioni e le accuse di essere quelli del partito del NO.
Lo slogan potrebbe essere: informare, informare, informare.

Utente: federico46 Contattami Guarda il mediablog (foto, audio e video) di questo utente. federico46

#5  02 Gennaio 2008 - 18:14
Siamo anche noi in contatto con l'Assise, alcuni esponenti dell'Assise sono membri attivi del Comitato Allarme Rifiuti Tossici.

E' vero, c'è ancora poca coesione tra i movimenti... ma credo sia dovuto anche alla mancanza di una piattaforma informatica che ci consenta una facile interazione al di fuori dei momenti di raccolta dal vivo. E' internet che ha consentito a gran parte di noi di conoscersi, è un po' paradossale che non si riesca a sfruttarla appieno per dar maggior visibilità a questo movimento di coscienze, prima ancora che di persone. E' un problema da risolvere al più presto.

Ma se i comitati civici hanno i loro problemi, le "comunità di intellettuali", se mi passi il termine, non sono da meno... Vi fate sentire poco!

Ho proprio oggi contattato il Giudice Raimondi, che forse conosci... vedremo se si riuscirà a combinare qualcosa di buono.

Ad ogni modo, parlando di informare, informare ed informare, è questa la strada che il nostro gruppo ha preso da tempo.

Ad esempio, il 31 dicembre, mentre c'è chi era a casa a preparare il cenone della sera, chi andava in giro a godersi la bella giornata di sole... c'era anche chi partiva da piazza Cavour, Napoli, con sacchetti di differenziata al seguito e megafono per cantare le informazioni alla gente, per tentar di far CAPIRE che la gente ha non solo il diritto, ma anche e soprattutto il dovere di reclamare che i loro sacrosanti diritti vengano tutelati e che i comportamenti benefici per la cittadinanza intera vengano incentivati.

Dato il tipo di manifestazione e la platea alla quale si è rivolta... direi che è andata più che egregiamente. Eravamo una 20ina, o poco più, armati di alcune centinaia di volantini e di un nuovo acquisto dal quale molto difficilmente ci separeremo, data la sua valenza: un egregio megafono di manifattura cinese!

Abbiamo sperimentato varie forme di comunicazione, dalla più classica declamazione di slogan, passando per volantinaggio-pressing, fino ad inseguimenti a suon di megafono che ci ha aiutato a fare domande perentorie dai toni dissacranti che hanno ben colto l'attenzione dei passanti.

Faceva rabbia vedere ragazzini (ma anche molti adulti) totalmente disinteressati al problema, gettare i volantini in terra (!!) ma era rinfrancante e liberatorio apostrofare tali persone come meritavano - usando sempre atteggiamenti educati, sia chiaro - con la otenza del megafono, mettendole virtualmente alla berlina di fronte alla gente: gli ignoranti, gli incompetenti, gli ignavi e gli imbecilli si devono sentire tali, e gli altri devono percepirli come tali, perché solo così potranno o cambiare o essere emarginati, piuttosto che essere ritenuti "normali". I pazzi sono loro, non noi.

Abbiamo anche capito che i luoghi ideali dove fare "volantinaggio impegnato" sono le metropolitane: lì la gente ha tempo (specialmente a Napoli, eheh) mentre aspetta che arrivi il treno, od anche mentre è in viaggio, di leggere i volantini. Stiamo infatti progettando di ripetere quest'evento almeno una volta al mese, ma preferibilmente più spesso, concentrandoci molto sulle metropolitane e funicolari: era uno splendore vedere le facce dei viaggiatori nella funicolare che ho preso al ritorno dalla manifestazioncina, si poteva leggere nei loro volti sbigottimento misto a senso di colpa, nel leggere il volantino.

Seminando seminando, prima o poi qualcosa crescerà!

Qui puoi leggere le impressioni delle altre persone e visionare delle foto: link.

Qui c'è il volantino che distribuivamo.

Facci sapere che ne pensi. ;-)

Fabio
utente anonimo

#6  03 Gennaio 2008 - 11:15
Caro Fabio
il volantino mi è piaciuto molto e mi sembra anche molto napoletano :-) l'approccio con megafono per mettere a pubblico ludibrio i comportamenti incivili.
Occorre insistere e non farsi pigliare dallo sconforto.
La priorità alla riduzione dei materiali post consumo e al loro riciclo è una scelta vitale che i paesi più evoluti hanno già intrapreso.
La cosa più bella di questa mia personale esperienza , partita oltre dieci anni fa, e che sono ormai decine di comitati sparsi in tutt'italia che condividono la stessa strategia e in parte lo stesso linguaggio ( rifiuti vs Materiali post Consumo): riduzione (compostaggio domestico), raccolta porta a porta, riciclo, riuso, compostaggio, fermentazione anaerobica della frazione umida ( con produzione di biogas) e trattamento a freddo meccanico biologico per l'inertizzazione della frazione residuale con eventuale recupero e sintesi di molecole per nuovi cicli produttivi (etanolo e olio diesel) a partire da macromolecole ( carta e plastica) .
Occorre far sapere agli italiani che queste alternative esistono, hanno costi più bassi, inquinano meno e fanno risparmiare più energia.
Oltre al volantinaggio creativo, suggerisco lettere periodiche ai giornali, interventi organizzati alle radio e alle televisioni locali, i bollettini delle parrocchie, creazioni di blog e siti sul tema.
Avete pensato ad una breve lettera aperta al presidente Napolitano, con riferimento al suo intervento di fine anno, per fargli sapere quello che i suoi esperti non hanno ancora osato dirgli?. Potete anche sfidare pubblicamente a confronti pubblici gli amici degli inceneritori con chi crede ad altre soluzioni per vedere chi è più convincente ( se ci riuscite ad organizzare questo confronto, ovviamente sono disponibile).
Un ultimo consiglio, oltre i pericoli per la salute sottolineate anche quelli per la salute del portafoglio: le alternative all'incenerimento costano meno alle tasche dei cittadini. A Genova abbiamo attivato fronti comuni tra ambientalisti e associazione difesa consumatori sulle politiche tariffarie: far pagare il servizio per la raccolta della monnezza in base ai metri quadri è una truffa!!
Apresto
Federico
Utente: federico46 Contattami Guarda il mediablog (foto, audio e video) di questo utente. federico46
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martedì 25 dicembre 2007

Ricambiamo?

RICAMBIAMO?

Una casa sana, per permettere ai propri abitanti di respirare aria altrettanto sana, dovrebbe garantire un costante ricambio della propria aria interna con quella esterna.

Le buone regole d'igiene prescrivono che, ogni 24 ore, fluisca dall'interno verso l'esterno, un volume d'aria pari a 12 volte il volume del nostro appartamento.

Per fare un esempio, se casa vostra è di cento metri quadrati e avete soffitti alti tre metri, ogni giorno dovete rinnovare 3.600 metri cubi di aria . E' un volume tutt'altro che trascurabile, anche perchè quel volume che mandate fuori è a 20 gradi, mentre l'aria che entra al suo posto è più fredda e deve essere riscaldata al solito caro prezzo

Il ricambio dell'aria è una norma igienica giustificata dall'inevitabile produzione domestica di composti di varia natura, dal vapore acqueo e anidride carbonica prodotti dalla attività metabolica degli abitanti, alle emissioni da mobili e suppellettili, all'uso di solventi e detersivi, alle emissioni dei fornelli a gas, agli odori di cucina e corporali...

E' un problema da non trascurare, ad esempio anche nostri studi ( IST) hanno confermato che la concentrazione di formaldeide misurata contemporaneamente dentro e fuori casa è sempre maggiore dentro casa: fonti inquinanti sono i mobili in truciolato, alcuni polimeri di sintesi e la presenza di fumatori attivi...

Il ricambio dell'aria pone tuttavia due problemi:
1) spreco di energia
2) qualità dell'aria esterna

1) L'aria viziata che cacciamo all'esterno è anche aria calda e con lei se ne va anche calore molto prezioso.
Per minimizzare questa perdita qualche cosa si può fare, ad esempio, consiglio di aprire le finestre il primo mattino, per una mezzoretta, quando l'aria interna, dopo la pausa notturna, è più fredda (15-16 gradi). Anche la scelta di quando arieggiare è importante e il primo mattino va bene perchè a quest'ora l'aria interna è più carica di inquinanti accumulati durante le ore notturne, mentre quella esterna è più pulita.

Un'altro accorgimento che mi sento di raccomandare è quello di ridurre al massimo l'inquinamento interno e quindi poter ridurre il numero di ricambi aria; i consigli che in casa è meglio non fumare, non accendere candele e incensi, non usare solventi e insetticidi, mentre bisogna tenere in efficenzia la canna fumaria della cucina, sarebbero superflui, ma li faccio lo stesso.

Un test empirico per valutare l'efficacia della strategia dei ricambi di aria adottata per casa vostra è quello olfattivo: se entrando in casa non avvertite odori particolari (non necessariamente sgradevoli vedi profumo di caffè..) potete considerare adeguato il vostro sistema di ricambio.

Infine se desiderate una casa ad elevata efficenza energetica vi segnalo l'esistenza di scambiatori di calore appositamente studiati per l'uso domestico; in sintesi la condotta per l'espulsione dell'aria calda e viziata corre parallela a quella della presa dell'aria esterna (fredda e meno inquinata), appositi ponti termici tra le due condotte permettono di sottrarre calore all'aria viziata e riscaldare l'aria in ingresso. Consultando internet ( air-air heat exchanger) si scopre che nei paesi nordici vendono elettrodomestici con questa funzione; sul mercato italiano temo che non ce ne sia traccia, ma per fortuna i nostri climi sono più miti e quindi ci permettono meno sprechi energetici da questo punto di vista..

2) Se vivete in città vi ponete giustamente il problema di sapere se è più inquinata l'aria esterna di quella interna. Ovviamente l'aria che ci costringono a respirare è spesso inquinata, ma come abbiamo visto, in alcuni casi meno di quella all'esterno e comunque qualche cosa si può fare anche in questo caso per difendere i nostri polmoni e per lo meno ridurre la quantità di inquinanti che ci costringono a respirare.



Se abitate dal terzo piano in su, l'inquinamento da traffico arriva molto attenuato, anche se abitate lungo una strada trafficata e quindi potete stare relativamente tranquilli. Se vivete a piano terra, aprite solo le finestre più lontane dai flussi di traffico e fatelo al primo mattino , prima che il traffico si metta in moto.
Tenete presente che bastano pochi metri di distanza dal flusso veicolare per ridurre significativamente la concentrazione degli inquinanti da traffico.
Le ore mattuttine sono da preferire per l'arieggiamento, in quanto in queste ore è più basso sia l'inquinamento primario (quello che esce direttamente dalle marmitte) a causa del basso numero di vetture in circolazione, sia quello secondario (ozono e polveri ultrafini) che si forma prevalentemente nelle ore di maggiore soleggiamento.

In tutti i casi, ovviamente, considerate come un vostro diritto quello di respirare comunque e sempre aria pulita e quindi non stancatevi di chiedere ai vostri amministratori, con forza e in ogni occasione, efficaci misure contro l'inquinamento della vostra città.





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energia, ambiente e società, ambiente e salute, economia domestica

domenica, 23 dicembre 2007
ECONOMIA DOMESTICA 14
E' Inverno.
Fuori, il termometro segna quattro gradi centigradi, la vostra cucina ben riscaldata è a 20 gradi e il compressore del vostro frigorifero, lavora di tutta lena e consuma elettricità, per togliere calore a tutti gli ingredienti necessari per il gran cenone natalizio e tenerli a quattro gradi.
Vi sembra che tutto ciò sia logico e normale?
Ovviamente no!
Le possibile soluzioni per conservare i cibi nella stagione invernale:
-spegnete del tutto il frigorifero e consumate subito quello che avete comprato, oppure usate il frigo solo per gli alimenti più deperibili (carne, pesce, latte..)
- se avete un locale non riscaldato lo usate come dispensa per l'inverno.

La mia soluzione.
Nella casetta di montagna, fatta con muri di pietra ben spessi, ho in cucina il classico vano sotto-finestra dove il muro si assottiglia e dove mi son ben guardato di mettere il calorifero. Essendo rivolto a nord est, d'inverno questo vano non vede mai il Sole, pertanto è molto freddo e quindi è il posto giusto per realizzare una dispensa a muro per uso invernale.
Il mio progetto prevede di fissare al muro una lastra metallica ( ferro zincato o alluminio) con funzione di scambiatore di calore (dall' interno all'esterno) dotata di appositi ripiani (anch'essi metallici).
Due antine di legno con un'abbondante isolamento fatto con lastre di sughero e chiusura ermetica, dovrebbero completare la dispensa a muro, che avrà un duplice utilizzo:
- tenere al fresco gli alimento deperibili senza consumare un goccio di petrolio
- Isolare termicamente il freddo vano sotto-finestra con il risparmio giornaliero di qualche ciocco di legna da mettere nella stufa

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energia, economia domestica

sabato, 22 dicembre 2007
ECONOMIA DOMESTICA 13
Dove compro?

Gironzolando per l'Italia in queste giornate invernali, finalmente fredde, ho scoperto, con sorpresa, che sono numerosi i negozi che, riscaldati all'interno, tengono le porte costantemente aperte.
Altrettanto numerosi bar e ristoranti che si ostinano ad apparecchiare tavoli all'aperto e tengono al caldo i clienti con stufe a gas a raggi infrarossi, un singolare arredo urbano a forma di fungo.
In molte di queste città la stampa locale ha cavalcato polemiche neo ecologiste, additando al pubblico ludibrio lo spreco energetico e le tasse che ci toccherà pagare per non avere rispettato gli accordi di Kjoto.
Poichè tutto il Paese è un inno infinito allo spreco, queste scelte non mi scandalizzano.
Mi permetto solo di suggerire ai miei cinque lettori di evitare con cura questo tipo di esercizi commerciali per un motivo molto banale: il costo dell'energia buttata al vento con tanta stupidità, sarà stata certamente ricaricata sui prodotti e sui servizi venduti ai clienti.
Per difendere i nostri portafogli, stiamo alla larga!

lunedì 24 dicembre 2007

La Plastica e' finita

RICAMBIAMO?

Una casa sana, per permettere ai propri abitanti di respirare aria altrettanto sana, dovrebbe garantire un costante ricambio della propria aria interna con quella esterna.

Le buone regole d'igiene prescrivono che, ogni 24 ore, fluisca dall'interno verso l'esterno, un volume d'aria pari a 12 volte il volume del nostro appartamento.

Per fare un esempio, se casa vostra è di cento metri quadrati e avete soffitti alti tre metri, ogni giorno dovete rinnovare 3.600 metri cubi di aria . E' un volume tutt'altro che trascurabile, anche perchè quel volume che mandate fuori è a 20 gradi, mentre l'aria che entra al suo posto è più fredda e deve essere riscaldata al solito caro prezzo

Il ricambio dell'aria è una norma igienica giustificata dall'inevitabile produzione domestica di composti di varia natura, dal vapore acqueo e anidride carbonica prodotti dalla attività metabolica degli abitanti, alle emissioni da mobili e suppellettili, all'uso di solventi e detersivi, alle emissioni dei fornelli a gas, agli odori di cucina e corporali...

E' un problema da non trascurare, ad esempio anche nostri studi ( IST) hanno confermato che la concentrazione di formaldeide misurata contemporaneamente dentro e fuori casa è sempre maggiore dentro casa: fonti inquinanti sono i mobili in truciolato, alcuni polimeri di sintesi e la presenza di fumatori attivi...

Il ricambio dell'aria pone tuttavia due problemi:
1) spreco di energia
2) qualità dell'aria esterna

1) L'aria viziata che cacciamo all'esterno è anche aria calda e con lei se ne va anche calore molto prezioso.
Per minimizzare questa perdita qualche cosa si può fare, ad esempio, consiglio di aprire le finestre il primo mattino, per una mezzoretta, quando l'aria interna, dopo la pausa notturna, è più fredda (15-16 gradi). Anche la scelta di quando arieggiare è importante e il primo mattino va bene perchè a quest'ora l'aria interna è più carica di inquinanti accumulati durante le ore notturne, mentre quella esterna è più pulita.

Un'altro accorgimento che mi sento di raccomandare è quello di ridurre al massimo l'inquinamento interno e quindi poter ridurre il numero di ricambi aria; i consigli che in casa è meglio non fumare, non accendere candele e incensi, non usare solventi e insetticidi, mentre bisogna tenere in efficenzia la canna fumaria della cucina, sarebbero superflui, ma li faccio lo stesso.

Un test empirico per valutare l'efficacia della strategia dei ricambi di aria adottata per casa vostra è quello olfattivo: se entrando in casa non avvertite odori particolari (non necessariamente sgradevoli vedi profumo di caffè..) potete considerare adeguato il vostro sistema di ricambio.

Infine se desiderate una casa ad elevata efficenza energetica vi segnalo l'esistenza di scambiatori di calore appositamente studiati per l'uso domestico; in sintesi la condotta per l'espulsione dell'aria calda e viziata corre parallela a quella della presa dell'aria esterna (fredda e meno inquinata), appositi ponti termici tra le due condotte permettono di sottrarre calore all'aria viziata e riscaldare l'aria in ingresso. Consultando internet ( air-air heat exchanger) si scopre che nei paesi nordici vendono elettrodomestici con questa funzione; sul mercato italiano temo che non ce ne sia traccia, ma per fortuna i nostri climi sono più miti e quindi ci permettono meno sprechi energetici da questo punto di vista..

2) Se vivete in città vi ponete giustamente il problema di sapere se è più inquinata l'aria esterna di quella interna. Ovviamente l'aria che ci costringono a respirare è spesso inquinata, ma come abbiamo visto, in alcuni casi meno di quella all'esterno e comunque qualche cosa si può fare anche in questo caso per difendere i nostri polmoni e per lo meno ridurre la quantità di inquinanti che ci costringono a respirare.



Se abitate dal terzo piano in su, l'inquinamento da traffico arriva molto attenuato, anche se abitate lungo una strada trafficata e quindi potete stare relativamente tranquilli. Se vivete a piano terra, aprite solo le finestre più lontane dai flussi di traffico e fatelo al primo mattino , prima che il traffico si metta in moto.
Tenete presente che bastano pochi metri di distanza dal flusso veicolare per ridurre significativamente la concentrazione degli inquinanti da traffico.
Le ore mattuttine sono da preferire per l'arieggiamento, in quanto in queste ore è più basso sia l'inquinamento primario (quello che esce direttamente dalle marmitte) a causa del basso numero di vetture in circolazione, sia quello secondario (ozono e polveri ultrafini) che si forma prevalentemente nelle ore di maggiore soleggiamento.

In tutti i casi, ovviamente, considerate come un vostro diritto quello di respirare comunque e sempre aria pulita e quindi non stancatevi di chiedere ai vostri amministratori, con forza e in ogni occasione, efficaci misure contro l'inquinamento della vostra città.





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energia, ambiente e società, ambiente e salute, economia domestica

domenica, 23 dicembre 2007
ECONOMIA DOMESTICA 14
E' Inverno.
Fuori, il termometro segna quattro gradi centigradi, la vostra cucina ben riscaldata è a 20 gradi e il compressore del vostro frigorifero, lavora di tutta lena e consuma elettricità, per togliere calore a tutti gli ingredienti necessari per il gran cenone natalizio e tenerli a quattro gradi.
Vi sembra che tutto ciò sia logico e normale?
Ovviamente no!
Le possibile soluzioni per conservare i cibi nella stagione invernale:
-spegnete del tutto il frigorifero e consumate subito quello che avete comprato, oppure usate il frigo solo per gli alimenti più deperibili (carne, pesce, latte..)
- se avete un locale non riscaldato lo usate come dispensa per l'inverno.

La mia soluzione.
Nella casetta di montagna, fatta con muri di pietra ben spessi, ho in cucina il classico vano sotto-finestra dove il muro si assottiglia e dove mi son ben guardato di mettere il calorifero. Essendo rivolto a nord est, d'inverno questo vano non vede mai il Sole, pertanto è molto freddo e quindi è il posto giusto per realizzare una dispensa a muro per uso invernale.
Il mio progetto prevede di fissare al muro una lastra metallica ( ferro zincato o alluminio) con funzione di scambiatore di calore (dall' interno all'esterno) dotata di appositi ripiani (anch'essi metallici).
Due antine di legno con un'abbondante isolamento fatto con lastre di sughero e chiusura ermetica, dovrebbero completare la dispensa a muro, che avrà un duplice utilizzo:
- tenere al fresco gli alimento deperibili senza consumare un goccio di petrolio
- Isolare termicamente il freddo vano sotto-finestra con il risparmio giornaliero di qualche ciocco di legna da mettere nella stufa

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sabato, 22 dicembre 2007
ECONOMIA DOMESTICA 13
Dove compro?

Gironzolando per l'Italia in queste giornate invernali, finalmente fredde, ho scoperto, con sorpresa, che sono numerosi i negozi che, riscaldati all'interno, tengono le porte costantemente aperte.
Altrettanto numerosi bar e ristoranti che si ostinano ad apparecchiare tavoli all'aperto e tengono al caldo i clienti con stufe a gas a raggi infrarossi, un singolare arredo urbano a forma di fungo.
In molte di queste città la stampa locale ha cavalcato polemiche neo ecologiste, additando al pubblico ludibrio lo spreco energetico e le tasse che ci toccherà pagare per non avere rispettato gli accordi di Kjoto.
Poichè tutto il Paese è un inno infinito allo spreco, queste scelte non mi scandalizzano.
Mi permetto solo di suggerire ai miei cinque lettori di evitare con cura questo tipo di esercizi commerciali per un motivo molto banale: il costo dell'energia buttata al vento con tanta stupidità, sarà stata certamente ricaricata sui prodotti e sui servizi venduti ai clienti.
Per difendere i nostri portafogli, stiamo alla larga!

lunedì 3 dicembre 2007

Campi Bisenzio Boccia l'Incenerimento

ll comune di Campi Bisenzio, alle porte di Firenze, era destinato ad ospitare un inceneritore, fortemente voluto dalla maggioranza ex diessina al governo.



Il 2 dicembre c'è stata una consultazione popolare in cui i cittadini sono stati chiamati a rispondere a questi due quesiti:



-sei favorevole all'uso dell'inceneritore con recupero di energia per smaltire i rifiuti non riutilizzabili o riciclabili ?

-sei favorevole alla realizzazione di un inceneritore con recupero di energia a Case Passerini, (nel comune di Campi Bisenzio) ?



Hanno stravinto i NO: inceneritori non si hanno da fare ne a case Passerini ne altrove!



Ha votato il 31,11% della popolazione, cioè 10.970 cittadini. I NO AL PRIMO QUESITO sono stati l'84,36%, al secondo quesito ha risposto negativamente l '88% dei votanti!!!!



Nulla hanno potuto i denari investiti alla grande in manifesti a favore del Si e neppure la scesa in campo ( discutibile nella forma e nella sostanza) di tanti ricercatori e colleghi, compreso il mio ex Direttore Scientifico, il prof Luzzatto che ora dirige l'Istituto Tumori di Firenze.



La mia personale soddisfazione è quella di avere dato una mano alla vittoria, insieme alla Dr.ssa Gentilini, tenendo, la sera prima del referendum, una conferenza a Campi Bisenzio sui trattamenti meccanico biologici, come scelta strategica per l'inertizzazione a basso impatto ambientale, della frazione residuale al compostaggio e al riciclaggio.

Postato da: federico46 a 18:47 | link | commenti (2)
ambiente e salute, materiali post consumo


Commenti:
#1  08 Dicembre 2007 - 18:36
 
Federico, stimo molto le "battaglie" che stai portando avanti ed ho avuto la fortuna di sentirti qualche giorno fa in occasione del convegno "Di inceneritore si muore" a Cavaglià, nel mio amato biellese. Sono felice di vedere questa nuova vittoria, spero che anche da noi si possa raggiungere lo stesso risultato. Anche se la stessa battaglia sarà da fare a Vercelli e dintorni. Nel frattempo ti ringrazio infinitamente,
Lorenzo
Utente: zerosilenzio Contattami Guarda il mediablog (foto, audio e video) di questo utente. zerosilenzio
#2  11 Dicembre 2007 - 14:25
 
Ciao, posso copiare le tue informazioni di questo post?
Vorrei divulgarle in un mio prossimo aggiornamento del blog.
ciao da Napoli
Utente: sacchett Contattami Guarda il mediablog (foto, audio e video) di questo utente. sacchett

domenica 2 dicembre 2007

La Plastica è finita

La grande catena di distribuzione Iper, il cui slogan è "Risparmiare alla grande, Vivere alla grande" lancia l'offensiva "verde" in tema di imballaggi.
Con il progetto "Ecobios- La natura nei fatti" l'IPER è la prima azienda italiana , presennte in 20 città italiane, ad utilizzare integralmente imballaggi eco-compatibili per i propri prodotti freschi e semifreschi.
I nuovi imballaggi sono fatti con Acido Polilattide (PLA), un bio-polimero ottenuto dal mais (brevetto USA) utilizzato per sostituire 9 milioni di vaschette in plastica convenzionale. Il Mater B, un altro biopolimero di produzione nazionale ottenuto a partire dall'amido di mais ha sostituito 3 milioni di sacchetti di polietilene, infine 30 milioni di imballi per frutta, uova, formaggi sono in cellulosa, prodotta senza compromettere foreste vergini.
Grazie a questa iniziativa, ogni anno circa 500 tonnellate di plastica usa e getta si sono trasformati in oggetti usa e composta.
Infatti tutti questi nuovi contenitori sono compatibili con la raccolta differenziata dell'umido e insieme agli scarti di cucina e agli sfalci di erba possono essere trasformati in compost di alta qualità.
Potrebbe non essere una buona notizia per i gestori di inceneritori, per i quali le 300.000 tonnellate di sacchetti di polietilene usa e termovalorizza, che ogni anno gli italiani pigri usano e pagano, al posto di borse e reti per la spesa, sono una vera manna per far funzionare i loro impianti, l'unico vero combustibile degno di tal nome.
Il problema è che questi biopolimeri hanno un alto potere calorifico, e poichè sono classificabili come biomasse la loro combustione permetterà agli inceneritori di accedere tranquillamente ai Certificati Verdi persi per la combustione di plastiche derivate dal petrolio.
E' il caso di ricordare che in questo Paese, dove gli agricoltori non contano nulla, non c'è un centesimo di incentivo per chi fa il compostaggio, pratica utile al Pianeta, ai nostri campi e al rispetto degli accordi di Kyoto in quanto sottrae quantità importanti di anidride carbonica all'atmosfera del pianeta ( 470 chili per tonnellata compostata), molta di più di quanto se ne può evitare con la termovalorizzazione (10 chili per tonnellata termovalorizzata).
Pertanto, in assenza di filiere di raccolta e di trattamenti finalizzati al compostaggio, in assenza di incentivi per questa pratica e in assenza di chiare informazioni all'utilizzatore, è facile che gli imballaggi in biopolimeri, il cui costo energetico ed ambientale è tutt'altro che trascurabile, andranno a foraggiare gli inceneritori che hanno molti padrini in parlamento, alla faccia della qualità dell'ambiente e della salute.
Ricordo che un impianto di compostaggio ha un'impatto ambientale nettamente inferiore a quello del migliore termovalorizzatore di questo mondo.

sabato 1 dicembre 2007

Doppi Vetri, Tripli Vantaggi

DOPPI VETRI, TRIPLI VANTAGGI.
Non avete ancora messo i doppi vetri?
Se è così, mi dovete spiegare quale sottile sadico piacere vi da il buttare, letteralmente, soldi dalle finestre.
Come avete sentito a gennaio sono previsti rincari di luce e gas e nulla fa prevedere che le bollette energetiche siano destinate a scendere, anzi è certo il contrario.
Mettere doppi vetri a tutte le finestre è certamente un bell'investimento, ma credetemi ne vale la pena, inoltre oggi è possibile godere di interessanti sgravi fiscali per questo tipo di intervento; sgravi che vi faranno pagare meno IVA e, cosa ancora più interessante, vi permetteranno di detrarre dalle prossime tasse, gran parte degli investimenti sostenuti.
Inoltre, non appena avrete installati i doppi vetri, vedrete da subito la vostra bolletta energetica calare in modo significativo.
Un doppio vetro, grazie alla camera d'aria creata tra un vetro e l'altro, disperde almeno la metà di calore di una normale lastra di vetro, ovviamente permettendo ancora un'ottima fruizione della luce solare.
Questo vantaggio si ottiene d'inverno, ma anche d'estate, se utilizzate impianti per il condizionamento dell'aria.
Mettete in conto, a vostro favore, anche un netto calo dei rumori esterni, in quanto i doppi vetri hanno anche un buon potere fono assorbente,
Se avete la fortuna di avere delle finestre rivolte a Sud, il vostro guadagno sarà ancora maggiore, in quanto potete trasformare tutte le superfici vetrate che d'inverno solo soleggiate, in collettori solari passivi che, grazie all'energia solare, contribuiranno in modo significativo ad abbassare la quantità di calore necessaria per riscaldarvi la casa.
Casa mia, quando l'ho comprata aveva due verande, esposte verso Sud-Est, ricavate con la messa in opera di superfici vetrate sui balconi originari.
Una scelta utile, in quanto mi permetteva di avere qualche metro quadrato utile in più e ancor di più perche mi ha permesso di fruttare, a basso costo, l'energia solare per riscaldarmi con la realizzazione di due collettori solari di circa 15 metri quadrati, pari alla superfice vetrata delle due verande.
Nei lavori di ristrutturazione ho provveduto a sostituire i vetri semplici con doppi vetri ad alta efficienza, la cui caratteristica è di tenere fuori il freddo ma di fare entrare in casa la maggior quantità possibile di energia solare.
Questa caratteristica è stata resa possibile, dall'uso combinato di vetri con speciali trattamenti sulla loro superficie e dall'inserimento di un particolare gas (argon) nella camera d'aria interna.
Dopo una adeguata ricerca su internet, in quanto tutti i vetrai contattati ignoravano queste possibilità, ho scelto i doppi vetri della Saint Gobain, ditta che offre una vasta gamma di vetrature per tutte le esigenze.
Un' altro accorgimento che vi consiglio è stato quello di avere l'apertura a vasistas ( incernieramento orizzontale dei serramenti, con apertura verso l'interno) di una parte delle finestrature poste più in alto.
Ultimo accorgimento, è stato quello di applicare una valvola termostatica sui caloriferi delle camere afferenti alle verande la cui temperatura di chiusura del flusso di acqua calda è stata fissata a 18 gradi.
Grazie a questi accorgimenti, nelle giornate invernali soleggiate, l'apporto di energia solare delle due verande è tale da riscaldare ad oltre 18 gradi le due stanze adiacenti, i cui termosifoni anche dopo diverse ore che il Sole è tramontato, restano spenti.
D'estate, già il trattamento dei vetri riflette una parte delle radiazioni solari, con un giusto compromesso tra apporto invernale e riflessione estiva, ma la soluzione ottimale si può ottenere con una tenda a veneziana sistemata per tutta la larghezza della veranda e da 25-30 centimetri da terra fino all'apertura a vasistas.
Il trucco è di scegliere una tenda con le lamelle a doppia colorazione, chiare (meglio argentate) da una parte e scure opache ( meglio nero) dall'altro.
D'inverno, specialmente se vi da fastidio la luce diretta, si rivolge verso il Sole la parte scura della tenda che assorbendo gran parte delle radiazioni solari si riscalderà, trasferendo il calore all'aria circostante. In questo modo si produrrà un movimento convettivo dell'aria, dal basso verso l'alto, e con un forte irraggiamento di calore, dalla tenda verso l'interno della stanza.
Insomma avrete in casa un collettore solare passivo ad aria di diversi metri quadrati.
D'estate, basterà aprire il vasistas e rivolgere verso il Sole le lamelle chiare: gran parte delle radiazioni solari saranno riflesse all'esterno e l'aria più calda che si produrrà verrà espulsa all'esterno attraverso il vasistas, attivando una ventilazione naturale, dall'interno verso l'esterno, con richiamo di aria più fresca dalle eventuali finestre poste a nord.
Se vi è possibile sistemare all'esterno della veranda un sistema frangisole, fisso o mobile, per tenere in ombra la veranda durante il periodo estivo, avrete ottenuto il meglio per climatizzare la vostra abitazione a basso costo e con importanti risparmi energetici.



martedì 27 novembre 2007

Bioetanolo e Biobufale

Bio Caminetti o Bio Bufale?
30/11/2007

Una singolare pubblicità: quella dei bio-caminetti che, a detta dei produttore, sono caminetti senza canna fumaria, ma anche senza fumo ed, udite udite, senza polveri sottili. Una rapida consultazione su internet permette di chiarire l'arcano.

Quello che viene bruciato è alcol etilico o etanolo che oggi si chiama bio-etanolo, ma che è esattamente lo stesso alcol etilico del vino novello e delle nostre grappe che da sempre, senza clamori e proclami, si sono ottenute da biomasse, come le chiamiamo oggi.

La novità è che questo bioetanolo è prodotto dalla fermentazione del mais.
Come si sa ci sono forti dubbi che questo sia una cosa ecologica e che fa bene al Pianeta, comunque dal punto di vista chimico la cosa è ininfluente e anche l'uso proposto non è una novità.

I fornellini a "spirito" delle nostre nonne, dove si bruciava alcool etilico (denaturato) per farsi una buona tazza di thè era esattamente la stessa cosa e grazie a questi fornelli generazioni di scout e campeggiatori hanno riscaldato le loro tende.
Sul fatto che la combustione di alcol etilico avvenga senza sotto prodotti di combustione e senza produzione di polveri sottili ho fortissimi dubbi.


#219  30 Dicembre 2009 - 14:14

Come ampiamente relazionato dal sig. Federico non vi è ombra di dubbio che qualsiasi fiamma libera consuma ossigeno e genera inquinanti . Le quantità sono sicuramente proporzionali all'ampiezza della fiamma . E' altrettanto probabile che il bio-etanolo raffinato per tale scopo generi quantità di inquinanti talmente basse da essere meno pericolose di quanto già respiriamo normalmente . E' pertanto evidente che l'uso di un caminetto del genere imponga un riciclo adeguato di aria negli ambienti .
Altra questione da valutare è l'inquinamento o il pericolo dovuto all'evaporazione spontanea del combustibile che resta nel bruciatore se non completamente consumato .
Quindi è necessario mettere a punto dei sistemi d'uso in sicurezza del caminetto che non credo risulti alla fine più problematico dei sistemi a cui siamo abili e abituati .
Spero di non sbagliarmi perchè ne ho appena ordinato uno .
Auguri di buone feste a tutti
Gianni C.
utente anonimo
#220  03 Gennaio 2010 - 20:40

Proprio oggi, dopo aver visto in TV una pubblicità relativa ad un bio caminetto, ho discusso con mio marito sull'opportunità o meno di acquistarne uno. Mio marito, che è un venditore di attrezzature per la termo-idraulica e che un po' se ne intende, sconsiglia l'acquisto e sostiene la stessa teoria del Prof. Valerio. Il bio-etanolo è un combustibile e per bruciare consuma ossigeno. E' necessario avere una canna fumaria e una presa d'aria adeguata (la griglia posta in cucina non è sufficiente). Risultato: niente canna fumaria, niente caminetto.
Saluti.
Silvia
utente anonimo
#221  03 Gennaio 2010 - 22:35

Certamente suo marito se ne intenderà di Termoidraulica, ma quanto a bio caminetti ed alla combuatione di bio etanolo molto poco, con tutto il rispetto.

E' vero, la fiamma libera consuma ossigeno..ma l'esperto di suo marito.è in grado di dire quanto ossigeno consuma e se in quantità tali da arrecare danno?

Se è vero che per un camino ad alcool suo marito dice che è necessario una canna fumaria ed una presa d'aria supplementare, allora dovrebbe ( se sicuramente ha in casa delle candele) che ogni tanto accende, collegare una canna fumaria anche al candelabro.

Infatti forse suo marito certamente non sa che le candele ed incensi vari durante la combustione liberano sostanze 100 volte più dannose e potenzialmente cancerogene della combustione del bio etanolo; in quanti si preoccupano di questi inquinanti?

Io sono laureato in biochimica e di questi camini ne ho due; con altrettante prese d'aria a muro e il ricambio d'aria è garantito senza problemi. Manca molta informazione e certamente in buona fede ( ma creando spauracchi inutili) suo marito confonde il camino ad alcool con le stufe a gas e sono due sistemi assolutamente diversi.

Comunque non c'è bisogno di essere laureati in biochimica; basta aver voglia di informarsi seriamente, senza fare affermazioni banali.
Cordialità Giorgio
utente anonimo
#222  04 Gennaio 2010 - 09:40

Caro Giorgio
confrontare il consumo di ossigeno di qualche candela con quello di qualche litro di alcool non è corretto. Nel secondo caso ( alcool) la quantità di comburente (ossigeno dell'aria) è decidamente maggiore.
Nei suoi studi di biochimica le sono state fornite  nozioni elementari di stechiometria?
Con simpatia
Federico Valerio
utente anonimo
#223  04 Gennaio 2010 - 14:25

Gentilissimo Dr. Valerio,

non era certamente mia intenzione avvalermi dei miei studi per trasformare la discussione in una diatriba accessibile ai soli esperti e neppure fare in modo che il parere di un elettrotecnico valga di meno di quello di un chimico.

Quello che volevo dire è semplicemente che siamo d'accordo che le candele consumano molto meno ossigeno della fiamma di un camino ad alcool, ma non era questo il punto sollevato dal parere precedente, dove a mio avviso ribadisco si fa confusione tra sistemi di combustione a gas e camini ad alcool.

Ribadisco che tralasciando il discorso del consumo d'ossigeno ( risolvibile con una presa a muro) allora per coerenza il marito della signora sopra citato, dovrebbe aver cura di installare una canna di scarico fumi per le candele accese e per gli incensi (in cui hai correttamente sottolineato in precedenti post) che producono consumo d'ossigeno minimo che sia, prodotti e sottoprodotti di combustione estremamente nocivi, neppure paragonabili alla combustione di etanolo.

Nel mio salone dove è installato il camino ad alcool non solo ho installato una presa d'aria a muro, ma per fugare ogni possibile dubbio, anche un rivelatore di Co e di Co2, e garantisco che nessun allarme si è mai verificato

Cordialità
Giorgio


utente anonimo
#224  05 Gennaio 2010 - 19:25

Gentile Sig. Giorgio,

ma chi le ha detto che a casa mia si usano candele o incensi!? Non ci vuole una laurea per sapere che liberano sostanze nocive e cancerogene.

Comunque lei le prese d'aria apposite le ha messe, non si è fatto bastare quella della cucina. La canna fumaria è una sicurezza in più. Ma come ha detto, l'esperto è lei.

Mi sono permessa di inserire il mio predente commento solo perché leggendo quanto scritto dal Prof. Valerio ho riscontrato le stesse parole di mio marito ed ho pensato che allora, forse, non aveva tutti i torti. Comunque non ho nient'altro da aggiungere.

Saluti.
Silvia
utente anonimo
#225  06 Gennaio 2010 - 00:53

Gentile signora,

Nessuno ovviamente mi ha riferito che nella sua casa si usano incensi o candele. Prendo quindi atto che lei fa parte del 2% degli italiani che non ne fanno uso.

Questo non toglie che in base al ragionamento fatto, si dovrebbe consigliare a chi utilizza incensi e candele di installare una canna fumaria, visto che anche lei sa che producono sostanze tossiche..non crede?

Io non mi ritengo affatto un esperto per il fatto di avere una laurea che anche il Dr.Valerio possiede, ma al di là dei titoli, conta esclusivamente quanto uno si informa, con dati alla mano su un determinato articolo o prodotto.

Quindi semmai sono esperto perchè mi sono informato e parecchio, prima di acquistare, e non perchè ho una laurea e basta; l'informazione è aperta a tutti, basta aver voglia di cercare e scoprire.

Le prese d'aria le ho installate per garantire il ricambio d'aria in caso il locale dove è situato il caminetto debba essere chiuso; diversamente potrei farne tranquillamente a meno e usare quella presente in cucina tenendo tutte le porte aperte.

Tutti possiamo avere una opinione condivisibile o no, ma se i camini ad alcool sono sempre più utilizzati nella domotica, nell'arredo ecosostenibile, e certificati da Enti autorevoli come il TUV  (rispettando determinate condizioni di sicurezza ) che certamente ne sanno qualcosa in più di noi, ritengo che sia sempre corretto informarsi prima su ciò che si va a discutere.

Giorgio
utente anonimo
#226  06 Gennaio 2010 - 08:24

L'uso ( l'abuso) di candele, incensi e caminetti ad alcool sono delle costose mode sostenute da campagne pubblicitarie, ovviamente interessate.
Definire ecologico l'uso di alcool come combustibile è un falso ideologico e pericoloso in un contesto nazionale in cui la cultura della sicurezza è in pratica nulla.
In tutti i tre casi non abbiamo a che fare con usi obbligatori (possiamo farne tranquillamete a meno) e in tutti i tre casi la qualità dell'aria ambiente certamente peggiora ( anche se i sensori di CO2 e CO non si attivano).
A prescindere da queste  scelte,compresi i sensori , una casa sana richiede almeno 12 ricambi totali dell'aria interna nelle 24 ore. Quanti sanno e si adeguano a questa norma igienica?
Non mi sfugge il fascino della luce di candele, del profumo degli incensi e della danza delle fiamme in un caminetto. Quindi non sono contrario ad un loro uso moderato, in occasioni speciali ma , a mio avviso, non bisogna mai abbassare la guardia rispetto alle buone norme di sicurezza.
Un uso saltuario di candele ed incensi non richiede una canna fumaria, ma certamente richiede un adeguato arieggiamento dei locali durante e dopo l'uso.
Personalmente non userei mai un caminetto ad alcool senza presa di aria esterna e senza canna fumaria.
E non ho dubbi che con presa d'aria e canna fumaria un caminetto ad alcool è da preferire , dal punto di vista dell'impatto ambientale, ad un caminetto a legna.
In quanto ai certificati, mi fido solo di quelli di organismi di controllo pubblici e indipendenti, molto meno di quelli commissionati dal produttore dell'oggetto certificato. In Italia l'organismo ufficiale di controllo in campo di igiene ambientale è l' istituto Superiore di Sanità che, a quanto mi risulta ad oggi, ignora l'esistenza dei cosidetti bio-caminetti

Federico Valerio


utente anonimo
#227  06 Gennaio 2010 - 12:32

Dr. Valerio buongiorno

non so se ha modo di rammentare una puntata di striscia la notizia di qualche anno fa dove si occuparono proprio delle esalazioni causate dall'uso di un incenso.

In un laboratorio specializzato furono analizzati i fumi con risultati sconvolgenti in termini di tossicità dei fumi ( con sostanze cancerogene); non tanto per la combustione in sè, ma soprattutto per la composizione chimica delle sostanze usate per la profumazione del bastoncino, tutt'altro che "naturali" come invece indicate nella confezione.

Da quel servizio però non mi risulta che il ministero della salute o altra istituzione abbia intrapreso alcun provvedimento quantomeno legato all'informazione; io credo che in Italia ci sia un grave problema e che l'istituto superiore di sanità non ci tuteli appieno.

Cordialità Giorgio
utente anonimo
#228  06 Gennaio 2010 - 17:16

Caro Giorgio
se oggi lei e i suoi figli  ( e tutti gli altri Italiani) respirano un pò meno cancerogeni (in particolare benzopirene) nell'aria della sua città lo deve al lungo e qualificato lavoro dell'Istituto Superiore della sanità che negli ani '80 ha istruito la pratica tecnica per introdurre uno standard di qualità dell'aria per questo e per un altro cancerogeno quale il benzene.
Il deliberato smantellamento delle strutture pubbliche di controllo è la spiegazione del fatto che queste strutture non si possano occupare di tutto.
Federico Valerio
federico46
#229  06 Gennaio 2010 - 19:40

Difficile tutelarsi senza una adeguata informazione, smantellando le strutture si smantella anche la salute dei cittadini.

Il problema è esclusivamente politico.....quindi aimè, senza speranza.

Saluti Giorgio



utente anonimo
#230  20 Gennaio 2010 - 17:19

La discussione e' molto interessante ma alla fine non si e' ancora arrivati ad una conclusione.
Dopo aver letto i commenti ed essermi documentato personalmente penso che non sia cosi dannoso, ma anche che non sia assolutamente "BIO" e che produca sicuramente delle sostanze dannose dalla combustione.
 tuttavia sono favorevole e credo ne acquisterò uno .infatti nella discussione si e' perso di vista l'utilizzo che secondo me ne deve esser fatto :puramente estetico!!! quindi verrà acceso poche ore al giorno e non tutti i giorni nei mesi freddi.certo grazie a questo blog starò attento e cercherò di areare il locale ogni tanto,ma se usato con cautela non penso sia così dannoso.
Nella seconda casa abbiamo il camino a legna e vi assicuro che anche con la canna fumaria il fumo in casa si sente ed inoltre sporca.
considerando che io comprero il biocamino in alternativa del camino a legna vi chedo:
secondo voi e più dannoso per la qualità dell'aria all'interno dell'appartamento il biocamino o un camino a legna?
da non esperto direi il camino a legna.

saluti
Roberto

utente anonimo
#231  21 Gennaio 2010 - 08:39

Caro Roberto
un caminetto a legna ben progettato e ben gestito in tutte le sue componenti ( caminetto, canna fumaria, comignolo) non deve riempire di fumo l'abitazione che lo ospita!
Poi non ho dubbi che, come combustibile, l'alcool abbia un impatto ambientale minore della legna ( bio-cellulosa? :-)) , ma nessuno riscalda la propria casa ad alcool per i costi proibitivi e i rischi di incendio dei serbatoi di alcool.
In entrambi i casi ( legna e alcool), se non avete una efficente canna fumaria il mio consiglio è di lasciar perdere.
In alternativa, l'atmosfera si può creare con luci e suoni. E' una soluzione altrettanto romantica, costa meno e, a patto di tener bassi i volumi e l'intensità, è certamente molto meno inquinante :-)

Saluti Federico Valerio
federico46
#232  21 Gennaio 2010 - 11:04

Buongiorno,
premetto che nella casa in cui abito non ho riscaldamento e che i miei "antenati" per riscaldarla utilizzavano una stufa di ceramica.
Detto questo, avevo visto i bruciatori al bioetanolo, a Parigi un paio di anni fa in un negozio di arredo per la casa, ed avendo scoperto che un mio amico ne aveva acquistato uno simile  in Italia, ho fatto vari pensieri sulla possibilità di acquistarne uno per casa.
Abitando vicino a Rapallo sono andato a vederli funzionare. Ottimo effetto d'ambiente gradevole tepore nelle immediate vicinanze. Garanzie dell'Ing. Corona sull'emissione zero etc etc come sopra scritto da qualcuno ....

Non voglio ripetere le cose che ho letto in alcune parti di questa discussione, personalmente ritengo che per scaldare una casa il biocaminetto sia inutile.
Il modello più semplice di bruciatore che ho visto ha un costo ivato di 850 euro, che per l'oggetto in se è esorbitante, ma se in questo prezzo si paga anche il costo dell'oggetto di design, allora diventa congruo.
Tuttavia per lo stesso costo si può prendere un qualsiasi altro oggetto di arredo (un quadro, una statuetta di bronzo e così via).

Così come non è più possibile (per quanto romantico) affidare l'illuminazione domestica di ogni giorno alle candele, non è pensabile pensare di utilizzare il biocaminetto come alternativa al riscaldamento.
La realtà delle nostre case è mutata e il ricambio d'aria un tempo garantito da vecchie finestre e spifferi vari oggi non è più presente.
Concordo con Federico intravedendo una Bio Bufala, che in virtù del rapporto qualità prezzo è conveniente solo per il venditore.

Per quanto praticabili in caso di sistemazione in vecchi camini a legna (con canna fumaria funzionante) possono diventare un contributo (non saprei dire quanto economico) ai caloriferi, dubito che col clima tedesco rappresentino un'alternativa al riscaldamento "moderno" se non piuttosto un'accessorio romantico all'esigenza di "calore domestico".

In conclusione ho preferito recarmi in cantina e riesumare la vecchia stufa di ceramica, che con una spesa di 135 euro è tornata funzionante e con un carico di carbone fornisce un calore accettabile.


un saluto
P.D.
utente anonimo
#233  24 Gennaio 2010 - 19:32

http://www.biofiamma.it/?gclid=CIW4nJXgvZ8CFYOOzAodshQk0A

non ho trovato come si diceva in vari post il bioetanolo a meno di 3,5 € al litro, sicuramente non scalda una stanza, ma è solo di arredo ed estetica,tuttavia è come avere una candela,ma con + calore.
condivido con federico ,che come tutte le fiamme in natura ,siano inquinanti a loro modo,ma non di certo il contrario.
comunque sia,è abbastanza ecologico,da accendere per una serata con qualcuno.
Cristian
utente anonimo
#234  26 Gennaio 2010 - 22:43

Io abito nel bresciano dove il camino a legna è diffusissimo e fa parte della cultura di questa regione. Comunque sto pensando seriamente a dismettere il mio camino a legna e trasformarlo inserendo un bruciatore a bio etanolo.
A parte i costi, il rapporto dei comando provinciale dei viglili del fuoco è allarmante; canne fumarie vecchie e NUOVE hanno mandato in fumo molte abitazioni. Le cause principali sono la scarsa manutenzione ma soprattutto difetti di costruzione riscontrati anche in nuove costruzioni.

Per chi vuole saperne di più:

http://www.vigilfuoco.it/informazioni/uffici_territorio/GestioneSiti/notizia.asp?codnews=7922&s=821


utente anonimo
#235  26 Gennaio 2010 - 22:50

Sperando di essere utile: Allego statistiche. Fonte vigili del fuoco brescia

INCENDI DI TETTO ED ERRORI DI REALIZZAZIONE DEI CAMINI
dott. ing. Salvatore Buffo, dirigente superiore Comando provinciale dei vigili del fuoco di Brescia
dott. ing. Pier Nicola Dadone, Direttore vice dirigente. Comando provinciale dei vigili del fuoco di Brescia
L’incendio tetto è un tipo di intervento che, almeno in alcune aree del paese, è frequente nell’attività
dei Vigili del Fuoco. In provincia di Brescia il numero di interventi di tale tipo è cospicuo.
Uno studio condotto dal Comando VF di Brescia sulle cause degli incendi tetto mette in relazione tali
incendi principalmente con errori di realizzazione dei camini e ne analizza poi la casistica e gli aspetti
di prevenzione incendi.
Le cause degli incendi tetto
Dall’analisi statistica degli interventi per incendio tetto effettuati nel 2007 dal Comando VF di Brescia
nella propria provincia emerge l’importanza di tale tipologia di intervento, nonchè il prevedibile fatto
che la maggioranza degli incendi tetto è concentrata durante la stagione fredda.
Statistica 2007 degli incendi tetto nella provincia di Brescia n. eventi
Primo trimestre 200
Secondo trimestre 32
Terzo trimestre 13
Quarto trimestre 63
TOTALE 2007 308
Tab. 1: incendi tetto in provincia di Brescia, per trimestre
Le cause degli incendi tetto sono varie: una prima classificazione può essere fatta secondo le tipologie
elencate in tabella 2.
Statistica 2007 degli incendi tetto nella provincia di Brescia
Cause degli incendi di tetto
(riferite al periodo ottobre 2007 – gennaio 2008)
Cattiva e/o mancata manutenzione camino 17,8 %
Realizzazioni non a regola d’arte del camino 52,9 %
Incendi avvenuti in cantiere 17,6 %
Altre cause 11,7 %

Marco
utente anonimo
#236  18 Febbraio 2010 - 11:41

Buongiorno, ho letto con moltiss interessse questo forum e direi che alcuni di voi siano davvero informati e corretti...x questo motivo, chiedendovi scusa in anticipo per spostare l'attenzione dell'argomento, chiedo al sig Federico e agli altri utenti che scelta mi consigliano di adottare x scaldare una casa di 2 piani (50 mt x piano circa) più taverna. La costruzione della casa avverrà tra 1 anno circa, io avevo optato x un camino a legna al centro del P.Terra (dove ci sarà il riscaldam a pavimento) ed uno ad angolo in taverna.Nel P.Primo sarebbe previsto il riscaldam a convettori, ma grazie al passaggio della canna fumaria centrale, probabilmente riusciamo a sfruttare il calore anche lì.......Grazie mille !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!Mi avevano consigliato anche la stufa a pellet.....ma nn mi sconfinfera molto il rapporto qualità/calore/costo........
utente anonimo
#237  18 Febbraio 2010 - 14:27

Nella mia casa di montagna ho adottato una soluzione simile alla sua: caminetto con riscaldamento aria ( a ventilazione naturale e forzata) in posizione centrale. Le canne fumarie in acciaio sono all'interno di una struttura portante, intorno alla quale sono fissate le scale per accedere ai piani superiori; questa struttura è stata realizzata con materiali massicci (in parte in pietra) con la funzione di volano termico ( accumulano il calore e lo cedono lentamente).
Il sistema funziona benissimo, con un buon recupero del calore dei fumi.
In 24 ore la temperatura interna  della casa va  da 2-3 gradi a 15-16  gradi e a regime , per tenere a temperatura confortevole l'intero edificio ( 120 metri quadrati su tre piani ) consumo 30-40 chili di legna al giorno.

I segreti sono:  una buona presa d'aria esterna direttamente sotto la base del caminetto, isolamento termico delle canne fumarie, un rigoroso rispetto delle inclinazioni di quest'ultime.
Infine attenzione al comignolo: deve essere più alto del colmo del vostro tetto e distante diversi metri dalle case vicine, specialmente se questo sono poste ad altezza maggiore .
Per finire non badi a spese per l'isolamento termico e la buona ventilazione di tutto l'edificio.
Federico Valerio
federico46
#238  20 Febbraio 2010 - 15:14

Molto interessante questo blog e complimenti al suo ideatore.
Non ho una canna fumaria nè mi è possibile realizzarla, quindi utilizzo i miei termosifoni a metano... costano un po' ma per lo meno vado sul sicuro. Ammetto che questi bio-camini mi avevano incuriosito e quasi convinto. Sinceramente ora come ora ho messo via l'idea

Vorrei porre all'attenzione del sig Federico Valerio un' altra questione, visto che si parla tanto dell'importanza di un ambiente sano e di aria pulita, cosa ne pensa dei purificatori e ionizzatori d'aria. Io ne possiedo uno che spesso lascio in camera la notte, ma alcune mattine mi alzo e sento un fastidio al naso (secchezza/bruciore). Quando è in cucina si attiva da solo specialmente quando cucino, elimina i cattivi odori e sembra che migliori l'aria (premetto che utilizzo la cappa e apro spesso le finestre, ovviamente durante l'inverno i tempi di apertura si riducono notevolmente). Vorrei sapere se questi apparecchi sono utili (specialmente in inverno) oppure se si tratta di un'altra bufala commerciale? Ma cosa più importante che non siano dannosi per la salute.
Cordiali saluti
Patrizia
utente anonimo
#239  04 Marzo 2010 - 00:08

caro scieziato! ammiro il tuo impegno ma penso sia il caso di dare un taglio a tutte questi commenti.è ovvio che codesti camini sono nati da piccoli accessori poco piu grandi di una candela e che poi sono stati trasformati in un grande business.visto che non si giunge ad 1 conclusione io propongo di  non areare assolutamente i locali e di tenere un canarino in gabbia come i vecchi minatori, e attendere cosa succede.
la mente umana dovrebbe farci evolvere ma se un individuo si impunta allora una barra di uranio con un paio di scusanti può diventare un ottima supposta. selezioni chi merita di essere publicato e gli altri mè compreso li censuri.
utente anonimo
#240  05 Marzo 2010 - 15:13


Penso ad un blog come ad uno spazio aperto capace di accogliere i pareri di tutti, purchè espressi con educazione e rispetto.

Censurare o filtrare i pareri non corrispondenti alle proprie convinzioni politiche, religiose, di costume o semplicemente sulla utilità o meno di un prodotto come in questo caso, lo trovo sinceramente sconcertante.

Cosa sarebbero internet e relativi blog senza condivisione e confronto degli utenti? quegli stessi commenti che tante volte ci aiutano e ci mettono in guardia o ci consigliano?

Il pensiero a senso unico sui internet non funziona, perchè a differenza dei quotidiani, o televisione, il web è lo strumento democratico per eccellenza, poichè esiste il contraddittorio ed è accessibile a tutti.

Però se uno vuole crearlo.....vorrà dire che colloquierà con se stesso e pochi intimi, ma non si può certamente definire una cosa simile un blog, semmai un club.

Entrando nel merito, paragonare un camino ad alcool ad una barra di uranio, è a mio avviso, demenziale.

La prova del canarino potrebbe farla invece l'autore del post, e farci poi sapere come è andata.

Saluti Raffaello




utente anonimo
#241  06 Marzo 2010 - 08:04


La telenovela sui biocaminetti  scatenata dal mio blog mi ha molto sorpreso.
La maggiore sorpresa è derivata dalla superficialità di diversi visitatori e  dal tentativo di inserimento da parte di chi aveva evidenti conflitti di interesse.
Come potete vedere non sono intervenuto a censurare nessuno.
Ho solo raccomandato correttezza e ho cancellato due interventi che approfittavano del mio  spazio per pubblicizzare farmaci contro l'impotenza.
Per chi ne ha voglia, sa leggere e sa meditare e scegliere tra le cose lette, nel lungo scambio di post, la prova del canarino per i caminetti ad alcool è già stata fatta.
Ognuno si regoli come vuole.
Da parte mia non interverrò più su questo argomento
Il Padrone di casa
utente anonimo
#242  08 Marzo 2010 - 11:12


Non so chi abbia ragione dopo questa annosa sequela di interventi, ma posso sicuramente affermare che mi è passata la voglia di comprarmene uno.
utente anonimo
#243  08 Marzo 2010 - 16:12


Spero che il padrone di casa non se la sia presa per il mio intervento, che era in diretta opposizione al solo commento #239.

Cordialità

Raffaello

utente anonimo
#244  22 Marzo 2010 - 16:00

PROVATE A LEGGERE QUI ...
http://www.etilflam.it/analisi_bioetanolo.htm
utente anonimo
#245  12 Aprile 2010 - 09:42

Ciao, anche io ero intenzionata a comprarne uno, solo per bellezza non per riscaldare la casa ( visto che non posso mettere una canna fumania) ma sinceramente mi avete molto demortalizzare, qualcuno che stà usando da tanto il biocamino può farmi cambiare idea in proposito?
utente anonimo
#246  26 Aprile 2010 - 13:16

Ho visto vari camini a bioetanolo in casa di miei amici e devo dire che solo pochi sono rimasti contenti del loro acquisto: chi ha comprato "ecosmart" e chi ha comprato "conmoto". Personalmente ho deciso di acquistare due camini a bietanolo del brand conmoto. Li accendo frequentemente e devo dire che mi trovo molto bene. L'unica difficoltà è stata quella di trovare un rivenditore vicino (dopo 1 ora di ricerca sul web ho trovato l'importatore italiano che sta in Alto Adige e che distribuisce anche stufe d'arredo. Sul loro sito compaiono stufe e camini di vari marchi, ma non parlano dei prodotti a bioetanolo e quindi è quasi impossibile trovarli sul web (hanno anche un nome strano: "oekotherm").
utente anonimo
#247  14 Maggio 2010 - 15:15

Gentili Signori,
sono il responsabile di un'azienda che produce biocamini e fortunatamente gode di grande favore del pubblico in molte nazioni d'Europa.  Sono disponibile (a patto che il post non diventi un patetico spot pubblicitario) a scambiare opinioni con chi lo volesse, le mie ovviamente sono frutto delle esperienze maturate in questo mondo (parlando con centinaia di rivenditori e clienti finali).   In sintesi parlo per passione: il biocamino per me è un oggetto meraviglioso, purchè concepito per quello che vuole essere:  un integratore al riscaldamento, di grande fascino, che permette a tutti di poter avere (senza opere murarie eccessive, ma la presa d'aria è a mio parere necessaria) una gradevole fiamma vera senza il peso della legna (in termini di peso, sporco da ripulire, fumo, opere murarie) o del pellet.  Ovviamente rispetto ai due combustibili prima citati non si compera per risparmio energetico, ma solo come complemento d'arredo di grande eleganza.  A mio parere va usato la sera poche ore per motivi estetici (o all'arrivo ad esempio in case delle vacanze, chiuse da tempo, per togliere umidità), non tutto il giorno (non per tossicità eventuale ma perchè non è un impianto di riscaldamento ma un piacevole complemento d'arredo di charme).  Attenzione alle marche, ai prodotti importati specialmente dall'est che hanno spessori ridicoli, ai bruciatori (anche di marche prestigiose) che consumano troppo (oltre mezzo litro all'ora, e i nostri ovviamente stanno tutti in questo limite, servirebbe la canna fumaria).  Come per ogni prodotto, c'è la qualità.  Solo come consiglio, ci sono prodotti carini di svariate marche, con bruciatori di qualità, anche a costi accessibili.  Insomma con 300 euro difficilmente si compera un bel biocamino, tecnicamente valido e rifinito con cura.  Però non per forza bisogna pagare un prodotto 3000 euro (nei prodotti importati a volte il costo è solo spiegato dalle svariate "mani" che se lo passano).

Complimenti all'ideatore di questo blog, sia a livello di temi importanti che su frivolezze come queste, poter scambiare opinioni liberamente e far propria l'esperienza di altri è proprio democratico.

in bocca al lupo a tutti

A
utente anonimo
#248  08 Agosto 2010 - 07:38

Mio fratello ha acuistato un biocaminetto (quelli che vengono publicizzati in tv) 1 anno fa' , sta facendo di tutto per liberarsi del prodotto (anche se lo lo ha aquistato una botta per 4 tocchi di lamiera)non si' e' mai posto il problema x la combustione !!!???. ma il problema e' la resa dell'appaecchiatura (per quello che ha speso )
Una bufala!!
saluti
daniele sala (Biassono)
utente anonimo
#249  27 Agosto 2010 - 07:55

I bicamini sono manufatti decorativi dalla potenza limitata.  I buoni prodotti hanno circa 3,5 kw, quindi scaldano ambienti da 30-35 mq, non oltre.  Dipende cosa si aspettava suo fratello e cosa gli è stato detto da chi l'ha venduto.  Certo che se è il prodotto che penso io (dato che è stato comprato alla televisione) costa davvero un botto, è uno dei più brutti del mercato, ed è il bruciatore è davvero una scatoletta...    Certo che se uno spende il quadruplo di quanto dovrebbe e si aspetta troppo, comprando oltretutto un prodotto stilisticamente e costruttivamente scadente, forse è anche un pochino colpa sua....  Insomma la concorrenza c'è per questo.  Noi nella sua zona abbiamo decine di rivenditori e quasi tutti lavorano discretamente con clienti soddisfatti.  
utente anonimo
#250  28 Agosto 2010 - 20:42


Cercavo notizie su un caminetto senza canna fumaria e mi sono imbattuta in questa discussione. Me la sono letta tutta!
Sicuramente ora ne so molto di piu' di quando sono entrata però vorrei lasciare anche io un mio commento.
Mi sembra che molti siamo contenti di averlo e non si pentono dell'acquisto, molti non sanno se acquistarlo e molti altri ancora a seguito della lettura di questo post affermano che non lo compreranno mai.
Quello che io noto è che si gioca molto sulle parole e sugli equivoci del detto-non detto. Molti usano questo gioco per portare acqua al proprio mulino compreso l'autore del post (non me ne voglia per questa affermazione). Quelli che portano dati veri, su base scientifica, sono davvero pochissimi, i piu'  spacciano le proprie opinioni senza nessuna evidenza scientifica come fossero delle verità. Questa non è informazione: è disinformazione.
Ad ogni modo una mia opinione me la sono fatta lo stesso ed è questa:
1 - i bio-camini o come volete chiamarli di ecologico non hanno nulla perchè ogni volta che si brucia un combustibile di qualsiasi tipo, sia alcool, petrolio, legna o la vostra suocera, si producono gas venefici che inquinano. Mi sembra di capire però che l'alcool produca meno inquinanti e polveri sottili di quanto non ne produca la comune legna. Una adeguata ventilazione rientra nel comune buon senso di chiunque accenda qualsiasi tipo di fuoco compreso il gas per bollire la pasta.
2- non sono pensati per il riscaldamento ma solo per creare l'atmosfera per una bella serata a casa con gli amici
3 - come tutti gli acquisti non è importante quello che si spende ma la qualità di quel che si compra in quanto è proprio il caso di dire che non si gioca col fuoco.
4 -  a costo alto non corrisponde necessariamente qualità alta quindi occhio a non farsi rapinare da qualche furbone ma nemmeno a comprare a casaccio dal primo che ci offre un buon affare (spesso solo per lui)
5 - buon senso, buon senso, buon senso e niente paura si tratta solo di un camino (pure finto) mica di una bomba atomica!  Verifichiamo che la certificazione del nostro acquisto non se la sia fatta in casa il produttore ma venga da un ente accreditato e super partes perchè la sicurezza è importante.

P.S.
Quando apriamo le nostre belle finestre in città facciamo entrare tonnellate di polveri sottili, anidride carbonica, ossido di piombo e migliaia di altre sostanze velenose (forse sarebbe il caso di tenersele chiuse?). Inoltre anche le nostre case sono costruite con materiali che emettono sostanze tossiche e addirittura radiazioni. Qualcuno ha parlato del Radon....infatti... Poi ci sono le sostanze chimiche contenute nel nostri mobili, nei nostri oggetti, nei nostri vestiti, nel cibo.... insomma, viviamo in un contesto che inquina ogni attimo della nostra vita pero....
però l'età media si è alzata malgrado tutto il che mi dice che tutte queste schifezze forse forse ci fanno bene???
Questa non è una opinione ma una equazione matematica: se muoio giovane sto male; se campo a lungo si vede che sto bene! ...o no????

GODETEVI IL PIACERE DI UN BEL FUOCO, A LEGNA, A GAS , A  ACQUA, A QUELLO CHE VI PARE!!!!
NON SARA' UN CAMINO A ALCOOL AD AMMAZZARVI!

Vittoria

utente anonimo
#251  31 Agosto 2010 - 13:43

Cara Vittoria
non mi sono chiare le tue critiche sulla posizione che ho rispetto ai caminetti ad alcool. Mi ritrovo in pressocchè tutte le tue osservazioni.
Un commento invece sul tuo post scriptum.
Non è detto che spalancando le finestre entri di tutto in casa, spesso è vero il contrario. Tutti gli studi confermano che fatte le dovute eccezioni ( casa a piano terra all'incrocio di quattro strade a canyon a lento scorrimento, abitazione nella zona d'impatto delle attività industriali di Taranto,..) l'inquinamento dentro casa è maggiore di quello al di fuori.
Ovviamente le situazioni peggiori si trovano nelle case di chi fuma, di chi non ha la cappa in cucina, di chi fa bricolage senza nessuna cura per i coinquilini..
Dal punto di vista statistico i dati sono altrettanto chiari: si ammala più facilmente chi è maggiormente esposto all'inquinamento a prescindere da chi lo crea e chi lo subisce.
Per quanto riguarda l'aumento delle aspettative di vita anche qui gli studi seri concordano. Il balzo in avanti c'è stato quando si sono introdotti  acqua potabile e i cessi  in tutte le case.
E gli stessi studi seri confermano che oggi se si respira aria con meno polveri  e tutte le altre schifezze prodotte dalle combustioni ( è possibile a cominciare da l rispettare e far rispettare le leggi a riguardo) si vive meglio e più a lungo.
Quindi nessuna angoscia ( la chimica cin circodanda sempre e dovunque e anche noi siamo chimica)  ma almeno informarsi sui rischi evitabili e riducibili ed agire di conseguenza nel proprio ed altrui interesse.
Salute
Federico
federico46
#252  31 Agosto 2010 - 23:38


Ciao Federico,
non volevo fare una polemica, volevo solo fare una constatazione su come ormai si vive tutti su scala planetaria in un contesto avvelenato. Il "progresso" ci ha portato sì a un miglioramento di vita ma ce lo ha peggiorato sotto altri aspetti. I veleni li respiriamo, li mangiamo e li assorbiamo con la pelle, non si salva nessuno, forse solo qualche eremita sperduto in cima a qualche montagna (ma dove stanno piu' questi luoghi sperduti???) ma poi nemmeno lui perchè ci sono eventi (vedi Chernobyl o le piogge acide ma te ne potrei citare tanti altri) che non risparmiano nessuno. Allora rassegnamoci al fatto che l'economia mondiale dipende da fonti tutte altamente inquinanti e che l'economia mondiale non la ferma nessuno. Lo smog che producono Cina e India, 10/12 ore dopo ce lo respiriamo noi. Ci pensa la rotazione terrestre a far sì che se ne  goda anche noi di una piccola parte. L'Africa per il momento è occupata nelle sue guerre civili ma tra una decina d'anni forse si sveglierà e capirà che fare come Cina e India rende di più che scannarsi e allora si che l'inquinamento arriverà alle stelle.
D'altro canto anche nel medioevo il mondo era sporco e inquinato solo che a quei tempi la dura legge della sopravvivenza non lasciava spazio a disquisizioni sull'ecologia. Vivere nello stesso ambiente dove viveva anche il maiale o le vacche non è certo il massimo della salubrità e non occorre neanche tornare al medioevo perchè fino a prima della guerra nelle zone rurali i contadini spesso vivevano con la stalla al pianterreno e le camere di sopra. Qui in Toscana abbiamo tanti esempi di stalle al piano terra che si trasformano in splendidi saloni  con volte a mattoncini di altrettanto splendide ville che un tempo poco remoto erano abitazioni di contadini poverissimi. I nuovi proprietari ci tengono molto a preservare  le vecchie mangiatoie in pietra come originali elementi d'arredo.
Io lavoro in ambito oncologico e quello che noto è che la popolazione con più basso livello di istruzione, anche se vive vive in contesti piu' sani, si ammala di piu' e peggio di quella cittadina appena un pò più erudita.
Questo perchè spesso usa stili di vita poco sani. Da questo ne deduco (ma è personalissima opinione) che forse l'aria buona da sola non basta.
Io non auspico un ritorno al passato perchè il passato era inquinatissimo, affamato e  di una ferocia inaudita verso tutti gli individui compresi quelli che il potere e l'economia la gestivano.  Auspico un veloce futuro che ci permetta di sviluppare tecnologie meno  impattanti per il nostro pianeta ma per il momento dobbiamo ancora fare uso di quello che c'è inclusi i camini veri e quelli "finti", qualunque sia il combustibile che li  alimenta.
Credo di essere andata decisamente off topic ma volevo essere piu' realista del re.  Vogliate perdonarmi.
Cordialmente.
Vittoria
utente anonimo
#253  01 Settembre 2010 - 06:53

Cara Vittoria
concordo in pieno con la tua analisi e con le tue ipotesi di soluzione.
Povertà, ignoranza e avidità sono i tre cavalieri dell'apocalisse che accorciano la vita e ne peggiorano la qualità.
La Conoscenza (la  Scienza?) può essere uno dei possibili antidoti all'apocalisse e uno scambio di Conoscenze è quello che questo Blog vuol fare.
Quindi il Il tuo commento non è per niente "off topic" e te ne ringrazio
Federico
federico46
#254  02 Settembre 2010 - 16:02



Condivido.
La Scienza e la Conoscenza sono le sole due cose che hanno condotto per mano la scimmia dalle caverne alla conquista dello spazio. Tutto il resto ha cercato di fermare la sua avanzata quando non addirittura di riportarla indietro.
Grazie a te e complimenti per il tuo blog.

utente anonimo
#255  02 Settembre 2010 - 16:13


Scusa, non mi sono firmata nella risposta precedente.
Vittoria
utente anonimo
#256  05 Settembre 2010 - 22:34

Scusate ma mi sto documentando su internet per l'acquisto di un caminetto a bioetanolo ma sto vedendo che i prezzi di modelli più o meno simili vanno dalle 40 euro fino ai 2000/3000 euro! Com'è possibile? Quelli dai 40 ai 100 euro non hanno le stesse funzioni di quelli da 2000 e passa!?
Grazie e scusate l'ignoranza nel settore.
Danilo
utente anonimo
#257  06 Settembre 2010 - 17:26

WOW......................................volevo mettere una stufa in camera, non c'è la possibilità di fare la canna fumaria, cerco info sui caminetti s/canna fumaria e mi imbatto in  questo blog  fantastico in piedi da più di 2 anni, che mi apre un mondo...........grazie!!!
Credo che con tutti quei soldi ci farò un viaggio, si, in un bell'albergo nordico dove mi godrò il calore di un caminetto  "Vero" tutto il giorno :-)
Saluti
Raffaella
utente anonimo
#258  15 Settembre 2010 - 05:47

buongiorno, vorrei avere una informazione puramente economica.
E' più vantaggiosa una stufa a gas metano od una stufa a bioetanolo?
mi riferisco non al costo di acquisto, ma a quello del carburante, considerando anche la resa.
Grazie gentilmente a chi risponde. Complimenti per i dibattiti molto interessanti e profiqui.
utente anonimo
#259  17 Ottobre 2010 - 18:27


x danilo: sinceramente anch'io ho avuto questo dubbio e da ingegnere meccanico mi sono interessato alla parte costruttiva e guardando i vari modelli non ho trovato differenze importanti, almeno non funzionali. Le differenze migliorano alcuni aspetti (e non sempre in proporzione al prezzo), per esempio esistono bruciatori con serrandina (in genere che permettono la regolazione della fiamma) o ad apertura fissa che vanno spenti con "speciali" spegnifiamma, altri hanno conformazioni interne che limitano i rischi di fuoriuscite in caso di urti o che migliorano la regolarità dalla fiamma.
In ogni caso ho provato a ridisegnare un bruciatore che ho visto in negozio a 650€ di una nota marca olandese di design, ed ho chiesto un preventivo ad un'officina che mi ha sparato un... 100€ sul pezzo singolo!! forse anche meno... ed a disegnarlo ci avrò messo 1 ora.
Non fatevi ingannare poi dai venditori che ci tengono tanto a dirti che è in acciaio inox e che quindi costa molta di più, si vero, 2,50€ al chilo invece che 0,50 non penso che possa incidere granchè sul prezzo finale per un oggetto di pochi kg.
utente anonimo
#260  17 Ottobre 2010 - 20:19

ANCHE IO HO COMPRATO I BIOCAMINETTI E NE SONO PIENAMENTE SODDISFATTO
utente anonimo
#261  19 Ottobre 2010 - 07:44

Per sfizio mi sono messo a cercare i caminetti che vengono pubblicizzati in tv. L'ho fatto perché mi piacerebbe averne uno e perché non mi fido delle televendite in tv soprattutto quando si parla di risparmio. Se veramente si risparmiasse lo avremmo in tutte le case da tempo :)

Mi sono letto tutti i commenti e alla fine ho più di domande di quante ne avevo prima, meglio così che l'opposto. Mi sarebbe piaciuto aver più risposte esaurienti, ma mi sa che da questo punto di vista siamo allo stesso livello dei braccialetti di gomma che ti aumentano l'equilibrio.

Ringrazio l'autore del blog per aver sollevato questa questione, la quale da anni va avanti.
Spero che il giorno che si saprà qualcosa di più certo di potermi comprare un caminetto in tutta sicurezza. Ho sempre voluto averne uno.

Anonimo Veneziano
utente anonimo
#262  27 Novembre 2010 - 19:17

Salve a tutti!!!  Ho letto con attenzione tutto il forum!!! Posso confermare che a mio modestissimo parere il biocamino è una bufala!!! L'unica cosa che inganna, in effetti è la fiamma....Se usato per riscaldare, riscalda quasi come due candele di cera, ma costa molto , molto di più!!!
Il costo del bioetanolo è un autentico ladrocinio.
Certo il fascino di una fiamma è l'unico vero specchio per le allodole!!!
Diciamo che è utile unicamente per creare ambiente...
Naturalmente l'odore di etanolo si sente e come.
L'unico scopo è quello di creare un ambiente particolare, ma per il resto, non serve quasi a nulla.
Dal punto di vista della salute, lascio la parola a chi è più competente di me!!!
Il biocamino, è costoso, decisamente poco economico....
I camini hanno costi esosi, assolutamente inverosimili....Un cordiale saluto

utente anonimo
#263  01 Dicembre 2010 - 12:35

Ho un camino a bioetanolo, a 4 bruciatori comperato su ebay a 99 euro, scalda pefettamente la mia veranda di 40 mq  certo consuma un po ossigeno e bisogna ventilare spesso la stanza, ma atmosfera e calore ci sono, mi spiace per chi dice che sono costosi, non è così.
Certo ce ne sono di più belli e duraturi qualcuno con bruciatori + efficienti.
in una fiera di arredi ho visto un bellissimo bruciatore in inox molto massiccio con diffusore in materiale rigido tipo ceramico(sto indagando) che però a fronte di una maggiore efficienza energetica costava 900 € !!!

il combustibile no  è economico, io ho fatto come molti ed ho bruciato anche alcool rosa, ma concordo con chei sostiene che non è adatto, produce un odore strano ed a lungo andare fastidioso, tutto sommato cercando il bio si trova a circa 2 € contro 1,20 del rosa, alla fine il risparmio è minimo.

Fabrizio
utente anonimo
#264  10 Dicembre 2010 - 15:38

Salve a tutti, io avrei una domanda da sottoporre a tutti coloro che hanno acquistato un biocaminetto, sia a pochi euro che a svariate migliaia di euro:
il bruciatore come è stato progettato? Non mi riferisco alla forma od allo spessore delle pareti, ma a come viene inserito il liquido, se lo stesso è libero od "imprigionato" in materiali porosi e che differenza esista tra le due tipologie....
Io non ho ancora visto i caminetti in questione dal vivo, come si fanno ad accendere? (lo so che si usa un accendino lungo, ma si incendiano i gas del bioetanolo o si avvicina direttamente la fiamma al liquido?)
Mi rendo conto che sono delle domande "terra terra", ma domandare è lecito, rispondere è cortesia.......

Alessandro
utente anonimo
#265  18 Dicembre 2010 - 18:30

Buongiorno è passato molto tempo dalle vostre discussioni riguardo al bio caminetto. vorrei avere un vostro parere riguardo alle stufe a petrolio.
gas nocivi? Pm10 ? vorrei comprarne una per scaldare alcune stanze di una casa in campagna, ci sono diversi spifferi nelle vecchie finestre (fine 800)
ed il riscaldamento a metano non riesce a mantenere una temperatura accettabile

grazie Roberto
utente anonimo
#266  19 Dicembre 2010 - 08:36

Caro Andrea
da una analoga esperienza diretta nella ristrutturazione di una vecchia casa di montagna, ecco i miei consigli.
Il primo investimento da fare è quello nell'isolamento termico della casa: tetto e finestre sono le superfici da cui si disperde la maggiore quantità di calore.
E gli interventi di isolameto di tetto e finestre non sono particolarmente complessi, ma anche qui non bisogna improvvisare.
Prima di cambiare caldaia, faccia questo investimento( isolamento termico deltetto e doppi vetri a finestre be isolate)  che si ripagherà in pochi anni con un minor consumo di combustibili.
Per quanto riguarda la stufa , indipendentemente dalla fonte energetica, è importante una buona progettazione della stufa ( giusto dimensionamento ed alta efficenza) , ma ancora di più una realizzazione a regola d'arte delle canne fumarie e dei caminii e non dimenticare una efficente presa d'aria esterna.
Tenga presente che il metano è il combustibile più pulito sia per chi lo usa che per l'ambiete esterno.
Ultima raccomandazione: affidarsi ad un tecnico esperto.
Mia nonna diceva, chi più spende , meno spende!
Mi tenga informato
Federico Valerio
utente anonimo
#267  28 Dicembre 2010 - 15:21

Vorrei acquistare una di queste stufe a bio-etanolo. Una semplice domanda, qualsiasi fiamma libera produce ossido di carbonio, sono veramente sicure?
utente anonimo
#268  02 Gennaio 2011 - 14:12

Se avesse avuto il tempo di leggere questa lunga sequenza di interventi avrebbe chiarito che qualunque fiamma libera produce sostanze tossiche tra cui ossido di carbonio e polveri sottili. Ovviamente l'entità dell'inquinamento dipende dalla quantità bruciata e dalla durata dell'accensione.
Visto che il caninetto ad alccol e soltanto uno "sfizio", meglio evitare preventivamente possibili problemi.
Personalmente, pur disponend di canna fumaria, non ho nessuna idea di buttare via danaro faticosamente quadagnato; per tutti quelli che, comunque, vogliono farsi passare questo sfizio,  il mio consiglioè  di evitare di usare caminetti ad alccol se non si dispone di canna fumaria
Federico Valerio
utente anonimo
#269  08 Gennaio 2011 - 16:05

grazie ho passato il pomeriggio a leggere e volevo comprarlo solo per sfizio di appenderlo al muro e avere una cosa originale ma ora ho deciso di non prenderlo piu grazie dei consigli
Marta
utente anonimo
#270  12 Gennaio 2011 - 20:48

io credo che nel momento in cui il sig. Federico Valerio denuncia la mancanza di seria analisi dovrebbe presentarne una Lui.
utente anonimo
#271  13 Gennaio 2011 - 09:16

la migliore cosa e comprare solo il bruciatore e metterlo dentro ad un camino tradizionale, scalda poco ma fa il suo effetto.
utente anonimo
#272  19 Gennaio 2011 - 15:23

Sono stato fregato da una azzienda che poroduce Bio-caMINETTI,il loro incaricato mi assicurava che non puzzava e che non bisognava areare il locale,che avrebbe consumato l'ossigeno di tre candele accese,balle balle,puzza non scalda e ti fanno firmare contratti che non ti è posssibile recedere i giorni 8 di recesso sono dalla data del contratto non dalla data ricevimento merce...prossimamente vi diro anche l'azienda che vende i  biocaminetti che fanno tanta pubblicità in tv su rete sette.
utente anonimo
#273  22 Gennaio 2011 - 14:23

Credo che in tale blog ci siano tutti gli aspetti fondamentali per chi è vernamente interessato ad acquistare un caminetto a bio-etanolo
Io, dopo aver letto tutte le pagine ed i commenti, ho deciso che andrò a vederne uno; che non spenderò meno di 1.000 euro, che lo metterò all'interno del caminetto esistente e perfettamente funzionante ma che comunque non accendo quasi mai dato che non ho voglia di andare in cantina e prendere la legna...
Grazie ancora Federico per i tuoi consigli preziosi
Vi farò sapere dopo essere tornato dalla visita al negozio
Ciao. Massimo da Terni
utente anonimo
#274  23 Gennaio 2011 - 11:09

per riscaldare 50mq serve 1litro /ora di bio, x 2 euro al litro, x 16 ore  al giorno = 32 euro x 30 giorni mese = oltre 900 euro

anche se fosse la metà del costo,metto una pompa di calore con inverter e mi faccio anche il freddo d'estate pendo meno in energia elettrica
utente anonimo
#275  24 Gennaio 2011 - 02:07

Ciao Ragazzi, è un anno che seguo questo bog e tutte le varie storie in generale sui camini a bioetanolo. Finalmente credo di essere arrivato ad una soluzione molto efficac a livello di riscaldamento. Ho progettato un bruciatore che oltre a fare una fiamma molto grande consum anche molto poco rispetto a quelli in vendita fino ad ora! Come ho fatto? un sistema interno che sto studiando da un anno!! non posso dirvi altro.. voglio vedere se riesco a brevettarlo in qualche modo e sto aspettando a giorni i risultati sulla sicurezza e su gli efettivivi consumi certificati! Vi farò sapere a breve e spero riuscirò a metterlo in vendita cosi potete provarlo! ah.. vi avviso... il costo è molto molto piu basso di quello che si trova in commercio adesso e il motivo è uno, non sono un azienda di camini, ma uno sigato che ha buttato un anno di tempo su questa invenzione e vuole regalare l'emozione di un camino a chiunque! se la cosa va in porto non conta venderli a tanto ma conta venderne tanti!!! a presto!
francesco
utente anonimo
#276  27 Gennaio 2011 - 14:31

Ci sono ottimi consigli in questo blog ma, riguardo l'aspetto della sicurezza, rispetto alla data in cui è stato scritto il post le cose sono cambiate, e non poco.
Oggi i biocaminetti sono molto più sicuri e realizzati rispettando standard di sicurezza certificati a livello internazionale e i bruciatori stessi sono costruiti con materiali in grado di garantire sicurezza e durata ottimale nel consumo del combustibile.
L'utilizzo del bioetanolo, grazie ai dispositivi di sicurezza di ultima generazione e seguendo le linee guida date dai produttori, non nuoce alla salute degli utenti ne necessit di particolari precauzioni o accorgimenti.
utente anonimo
#277  30 Gennaio 2011 - 13:09

Ho letto tutto il blog, ho deciso aspettare a vedere cosa a brevettato Francesco... Io in tanto uso i soliti caloriferi è quando mi serve più calore uso il condizionatore a pompa di calore. Vai Francesco !
Un caldo abbraccio a tutti.
José di Genova
utente anonimo
#278  15 Febbraio 2011 - 17:18

ciao a tutti
anche io sono interessata ai nuovi camini bio ma...sto provando a contattare la ditta di Antonio Lupi che è sicuramente insuperabile come design e molto seria (fornisce forniture per bagni).
Non mi hanno parlato di problemi di sicurezza anzi ma solo di assenza o quasi di calore.
utente anonimo
#279  17 Febbraio 2011 - 16:01

Ho trovato un post interessante che potrebbe essere utile, parla di arrivo prossimo di norme per i bio caminetti

http://www.bioetanolo.org/2011/02/norme-biocaminetti/
utente anonimo
#280  24 Febbraio 2011 - 16:31

Per me è assolutamente scandaloso permettere che stufe senza canna fumaria come quelle che utilizzano Isoparaffina (zibro) vengano utilizzate; e il combustibile ingannevolmente dichiarato ecologico come scritto sulla latta. Il bio etanolo almeno è una biomassa, ma queste stufe che funzionano con L'isoparaffina (derivata dal petrolio) non sono infinitamente più tossiche? Non hanno canna fumaria e bruciano un derivato dal petrolio.... ma la gente cosa respira?
utente anonimo
#281  27 Febbraio 2011 - 15:11

Ciao.ho letto, tutti in un fiato i commenti di questi 2anni.ieri sono  stata in un negozio specializzato in arredi di qualità e ho visto questi camini...molto d'effetto..i commessi onestamente mi hanno informata dei pro e contro che,poi ,ho letto con dovizie di particolari in qst bel blog.grazie.ci rifletterò su.ma ammetto che avendo già le canne fumarie,mi hanno piuttosto spinta verso il camino tradizionale o a pellet.cosa ne pensate???non ho urgenza,vorrei prima avere le idee chiare-katia-bari
utente anonimo
#282  27 Febbraio 2011 - 15:15

mi correggo...3anni e passa che è in piedi il blog,caspita!katia
utente anonimo
#283  27 Febbraio 2011 - 16:14

Gli effetti a catena di quest post, avviato tre anni or sono hanno stupito anche me.
Per la scelta dell'ultimo amico che può utilizzare la canna fumaria non ho dubbi: se vuole riscaldare veramente la casa, o per lo meno parte dell'appartamento, compri una stufa a pellet. Se gli basta l'effetto fuoco valuti  bene se  il caminetto ad alcool valga il suo costo.
Io per il momento ho soprasseduto; mi tengo il caminetto spento, come un bel elemento dell'arredo :-)
federico46
#284  02 Marzo 2011 - 10:51

visto che sono passati due anni dall'ultimo commento, volevo sapere se nel frattempo le opinioni sui biocamini sono cambiate o sono sempre le stesse? le persone che l'hanno comprato sono soddisfatte? e quelle che non erano d'accordo sono sempre della stessa idea o nel frattempo i dubbi sul fatto che possono essere nocivi per la salute sono stati chiariti? Io ne vorrei comperare uno e vorrei un consiglio recente grazie!                                   LORENA
utente anonimo
#285  04 Marzo 2011 - 11:50

capperi!!!!non mi ero accorta che eravate arrivati ai giorni nostri.......quindi come non detto, non mi sembra che in tre anni sia cambiato qualcosa nei pareri. Metà per i si e metà per i no.....quindi io che faccio...lo compro o non lo compro???LORENA
utente anonimo
#286  04 Aprile 2011 - 15:08

Ho letto quasi tutto sul blog ed ero curioso di scoprire cosa aveva concluso Francesco. Sono passati 2 mesi cosa ne è venuto fuori dalla sua idea??

non se ne è saputo più nulla?
Adam
utente anonimo
#287  08 Aprile 2011 - 13:01

Ce ne sono di cose che fanno male!!da quello che mangiamo a tutto cio'che respiriamo!!Ci preoccupiamo del bioetanolo e vogliamo fare il nucleare....ma per carita'!la vita e'cosi breve che e'meglio fare e godersi cio'che ci piace nel rispetto del prossimo ovviamente.
utente anonimo
#288  08 Agosto 2011 - 23:11

BASTA!   Domani ne compro uno,bello , made in Italy, in saldo a 560 euro!!!
Paolo.
utente anonimo
#289  26 Agosto 2011 - 18:01

quelli su ebay sono sicuri?
utente anonimo
#290  01 Ottobre 2011 - 12:56

Scusate,
io devo traslocare in un rustico in affitto.
L'unica canna fumaria che c'è si trova in un cucinotto talmente minuscolo che mi consente appena di metterci i fornelli per cucinare.
Ho letto con attenzione i commenti, ma mi sembra che molti di coloro che hanno la stufa a bioetanolo la tengano solo per effetto scenico, io invece ho proprio bisogno di scaldare un ambiente di circa 70 mq e l'unico modo per areare è tenere aperta la finestra.
Qualcuno di voi mi può indirizzare verso una scelta che mi permetta di scaldare l'ambiente senza canna fumaria e contenendo la spesa?
La stufa che si può spostare da un ambiente all'altro sarebbe l'ideale, mi potete aiutare?
Bruna.
utente anonimo
#291  03 Ottobre 2011 - 22:48

Buona sera.... scusate l'intromissione ma questo è un'argomento che mi interessa.....ho da molto tempo un biocaminetto e quando lo abbiamo acquistato la casa ci ha consegnato un misuratore di ossido di carbonio per legge i produttori di questi camini devono rilasciare anche questo attrezzo altrimenti non potrebbero distribuirli, l'areazione ci vuole anche perchè dopo un pò che è acceso si sente un odore un pò acre tipo di alcool....è vi assicuro che ho prevato varie forniture di bioetanolo ma sono tutte uguali...... Comunque per il resto è un buon aiuto per il riscaldamento perchè il calore lo fa e anche molto....come tutti i camini o fonti di calore (per la regola del buon senso) quanto si dorme sarebbe meglio spegnerle o comunque accenderlo prema di andare a letto per scaldare la stanza anche se io non lo metterei mai in una camera da letto, ma si, in un salotto è meraviglioso!!!!
COME QUALSIASI COSA VA USATA CON IL BUON SENSO E CON LE DOVUTE CAUTELE DOPO DI CHE' PERCHE' NON GODERSELO!!!!!!
utente anonimo
#292  06 Ottobre 2011 - 10:56

caro scienziato... preoccupato .. si dovrebbe informare meglio visto che si proclama scienziato a proposito dell 'uso del Bioetanolo.
Sicuramente è fortemente meno inquinante di Legna , carbone , gasolio ; gas , Pellet .
Non rilascia polveri sottili mentre brucia e guarda caso nei paesi cosidetti evoluti è ormai diventato una valida alternativa di riscaldamento .
utente anonimo
#293  06 Ottobre 2011 - 11:28

Da quali fonti di informazione trae le sue certezze?

Lo scienziato ancora più preoccupato
federico46
#294  12 Ottobre 2011 - 09:53

alla ricerca di informazioni sui biocamini, sono inciampato in questo blog. Ebbene ferico46, pur apprezzando i suoi intenti per la salvaguardia dellasalute umana e dell'ambiente, dal suo blog non posso che constatare una sola truffa: il suo autodefinirsi scienziato!
utente anonimo
#295  12 Ottobre 2011 - 12:25

I miei esami, non finiscono mai !

Oltre alla laurea, gli incarichi professionali, i concorsi pubblici, i progetti di ricerca,le pubblicazioni scientifiche, le consulenze, le resposabilità chemi sono state affifìdate, mi permettono di definirmi uomo di scienza.

Questo non vuol dire che i miei pareri accontentino tutti e che siano esenti da errori.

Aspetto le sue osservazioni possibilmente più puntuali e se esce dall'anonimato e mi fa conoscere il suo curicculum, per mettere in sintonia il suo linguaggio con il mio, le sarò  grato e eventualmente le risponderò in modo puntuale e documentato.

Cordiali saluti

dr. Federico Valerio
Ricercatore Istituto Nazionale Ricerca sul Cancro Genova
Responsabile servizio Chimica Ambientale
federico46
#296  12 Ottobre 2011 - 16:49

Ho commesso un errore.

Non era mia intenzione offenderla ed invece mi rendo conto di averlo fatto.
Le porgo le mie scuse.

Leggendola, il mio intento era quello di invitarla ad ascoltare anche le opinioni degli altri anzichè dare sentenze, in alcuni casi ed a mio parere, prive di riscontro scientifico.

A parte queste non ho altre osservazioni da farle dal momento che non sono persona competente in chimica ma in architettura.

Nel rinnovale le mie scuse, porgo cordiali saluti

Fabio
utente anonimo
#297  16 Ottobre 2011 - 10:06

Caro ing Fabio
accetto le sue scuso e la ringrazio, anche perchè è raro trovare persone che ammettono di essersi sbagliate.
Per quanto riguarda il suo consiglio di ascoltare pareri diversi dai miei lo accetto volentieri. E' quello che cerco di fare, e vista la sua critica si vede che non lo faccio abbastanza.
Quanto da me riportato su questo blog è sempre documentato e non credo di sbagliare se chiedo che chi la pensa diversamente porti ai lettori del blog notizie altrettanto documentate a supporto delle sue valutazioni.
Cordiali saluti
utente anonimo
#298  18 Ottobre 2011 - 15:14

Non ho letto tutti i commenti perchè mi ci vorrebbero giorni, ma tutto era partito dalle stufe a bio-etanolo.
Anche io mi sono lasciata amaliare da questo prodotto, cercavo un modo per riscaldare solamente la mia stanza da letto che è davvero molto fredda in maniera ecoogica e consumando il meno possibile.
Federico secondo lei, cosa potrei adottare nella mia situazione nuocendo il meno possibile alla mia salute?
Io avevo visto che oltre alle stufe a bio-etanolo ci sono quelle a legna o stufette al quarzo che però consumano molta energia elettrica.
utente anonimo
#299  19 Ottobre 2011 - 07:17

Un consiglio a distanza non è facile. Io comincerei a verificare se è il caso di investire prima in isolamento termico del soffitto, delle pareti, delle finestre. Se la temperatura della sua camera da letto, rapidamente ( alcune ore)  è uguale a quella esterna , dopo che ha spento caloriferi o condizionatori, questo significa che c'è qualche cosa che non va. Se casa sua è stata costruita negli anni 60-70 è molto  probabile che la sua abitazione sia stata costruita senza nessuna attenzione al risparmio energetico.
Nel Blog, alla voce " Educazione domestica" troverà alcuni consigli "fai da te" PER MIGLIORARE LA SITUAZIONE.  Se le pareti hanno una intercapedine vuota, esistono sistemi molto pratici per riempirli di un idoneo isolante che le migliorerà  di molto l'isolamento. Un interessante riempimento è LA cellulosa trattata che all'origine è carta da giornale riciclata.
Fatto questo intervento, se dispone di una canna fumaria le moderne stufe a pellet sono quelle che, utilizzando combustibili rinnovabili (legno)  garantiscono emissioni nulle all'interno della abitazione e basse in atmosfera. e I COSTI DI ESERCIZIO SONO ABBASTANZA CONTENUTI.Per l'acquisto e l'installazione si affidi a ditte qualificate.
Non escludo che con un'ottimo isolamento termico, una stufetta elettrica, accesa prima di coricarsi, abbinata ad un buon piumone e eventualmente ad uno scalda-sonno da spegnere appena ci si infila sotto le coperte, possa risolvere i suoi problemi.
federico46
#300  19 Ottobre 2011 - 10:56

grazie per i consigli, darò sicuramente un occhiata a "Educazione domestica" efettivamente la mia casa è molto vecchia e non credo abbia nemmeno l'intercapedine perchè è stato mio nonno a costruirla.
grazie di tutto!
utente anonimo
#301  20 Ottobre 2011 - 14:24

ho una casa di legno a risparmio energetico con termopompa e pannelli solari. Mia figlia vorrebbe dormire in mansarda (ca 70 mq) è rivestita di perline, 3 lucernari molto grandi e con laminato come pavimento. Al momento ci sono ca 20° ma alla sera vorrei scaldare qualche ora con un bio caminetto. Visto che la casa è di legno non voglio assolutamente mettere cavi elettrici o altre cose che possono incendiarsi e ho pensato
a questo..
Considerando che lei sta fuori praticamente tutto il giorno e arriva a casa solo dopo le 18.00 dovrei "scaldare" penso solo un paio d'ore alla sera.
Ne vale la pena? qualcuno ha dei suggerimenti per avere almeno 22
gradi senza né spendere troppo e nemmeno sia pericoloso?
grazie per la risposta
valeria
utente anonimo
#302  24 Ottobre 2011 - 13:20

Vorrei unirmi ai consigli di Federico, in quanto essendomi occupato di emissioni in atmosfera su impianti termoelettrici per la produzione di energia elettrica e ricerche su caldaie domestiche e industriali con controlli sulle emissioni dei vari combustibili attualmente in commercio (carbone, legna, olio combustibile, gasolio, bio-gasolio, metano, gas vari utilizzati nei laboratori) posso assicurarvi che non esiste combustione senza emissione di inquinanti (SO2,NOx,CO,CO2,IPA,polveri ecc...) é certamente diversa la quantità e la tipologia emissiva ed in proporzione la nocività, certo é il peggioramento della qualità dell'aria circostante a maggior ragione se in ambiente chiuso. Attualmente un ottima alternativa, anche dal punto di vista economico, alla mancanza di canna fumaria é la pompa di calore. Sperando di esservi stato di aiuto, un saluto a tutti. Angelo
utente anonimo
#303  24 Ottobre 2011 - 16:31

Buonasera,
ho letto un po' il tutto (dal lontano 2008), mi incuriosivano molto i BioCaminetti e/o BioStufe, poi capito come sono alimentati mi interessano meno, direi poco ecosostenibili (pur essendo biologici...). In qualsiasi caso leggendo i vari post vedo che Federico "mastica" bene l'argomento,e mi nasce un quesito... ma quanto inquinata è l'aria di casa mia? e sopratutto posso scoprirlo e poi migliorarla?

Grazie

Cecilia
(c.morlin@libero.it)
utente anonimo
#304  25 Ottobre 2011 - 07:23

Al quesito di Cecilia (quanto è inquinata l'aria di casa mia) risponde una nuova branca della chimica ambientale che studia l'inquinamento in ambienti confinati ( indoor pollution).
A sua volta chi si occupa di tossicologia ambientale ha un nuovo oggetto di studio: la casa malata.
Anche in questo caso la scelta vincente è la prevenzione: individuare ed eliminare le fonti di inquinamento presenti nelle nostre case.
Attualmente ci stiamo occupando di case riscaldate a legna con impianti mal realizzati e peggio gestiti, che sembrano molto comuni nei nostri paesi di montagna, dove la legna abbonda.
In questi casi l'esposizione dei residenti a benzene può essere maggiore di quella di chi abita in città trafficate.
E studio epidemiologici svolti in tutt'europa stanno dimostrando che il fumo di legna non fa per niente bene alla salute.ù
Comunque abbiamo dimostrato che ai tanti errori di una gestione faidate degli impianti di riscaldamento a legna, adeguate campagne informative, accompagnate da misure dell'inquinamento dentro e fuori casa, è possibile rimediare con significativi miglioramenti  della qualità dell'aria e con risparmi sulla legna da usare per stare al caldo.
Per avere un'idea dei tanti problemi che le case ( i loro abitanti) possono creare, abbiamo trovato anche chi si ostinava a tenere tanche di benzina (per la motosega) in cantina e la sua era la casa, in assoluto, più malata tra tutte quelle che fino ad oggi abbiamo trovate.
Al secondo posto case con il garage annesso all'abitazione.
federico46
#305  27 Ottobre 2011 - 05:40

buongiorno sig. Federico,
posso chiedere un suo suggerimento su cosa fare in mansarda
per mia figlia? Ieri siamo andati a vedere le stufe a gas ma un po'
mi fanno paura.. e oggi in prima pagina da noi c'è una casa in fiamme
dallo scoppio di una bombola... Sarà un segno??

Lei che è un vero esperto, mi può aiutare?

Grazie

valeria
utente anonimo
#306  27 Ottobre 2011 - 06:52

Cara Valeria
Il Fai-Da-Te, incentivato anche il governo, con i suoi tanti condoni approvati ed annunciati,  provoca disastri come quello da lei segnalato.
Le norme di sicurezza prevedono che le bombole del gas siano sistemate all'esterno delle abitazioni!
Comunque non faccio consulenze (gratuite e a pagamento) on line. :-)
Cercatevi un bravo termotecnico!
federico46
#307  28 Ottobre 2011 - 09:46

Salve io che anni fa' comprando una stufa a pellet  usandola 1 sola settimana mi aggravo' sensibilmente la mia rinite allergica facendomi diventare pazzo,non mi fido piu' su queste cose ma chiedo se le stufe a bioetanolo, e cercandone con la canna fumaria emanano lo stesso polveri o gas tali da provocare allergie? Grazie
utente anonimo
#308  30 Ottobre 2011 - 23:33

Egregio Sig. Federico,
ho comprato un appartamento da pochi mesi e da subito (non avendo canna fumaria) ho pensato ad un elemento di decoro come il biocaminetto per dare un tocco di calore/colore tradizionale al soggiorno perchè già riscaldato da un venticonvettore e da un condizionatore inverter, ma i motivi e le considerazioni da lei addotti mi hanno frenato in tal direzione... Oggi ho visto la pubblicità (poi cercata in rete) di un oggetto che dovrebbe simulare egregiamente le fiamme di un piccolo camino e riscaldare allo stesso tempo in quanto elettrico. Facendo due conti tale tipologia dovrebbe essere più economica nei consumi (a metà potenza - 1kW - si andrebbe a spendere dai 7 ai 30 cent di energia, dipende dal contratto, a fronte di quasi 1 euro ad ora del conbustibile), decisamente più economica come spesa iniziale del prodotto (si parte  da 150/170 euro), forse ancora più gradevole alla vista... Perchè non prenderla in considerazione?
Saluti, Gabriele
utente anonimo
#309  02 Novembre 2011 - 07:09

Caro Sig. Federico,

non cercavo nessuna consulenza, solo un consiglio.
Alla fine tanto bla bla lascia il tempo che trova.

Grazie lo stesso

Valeria



utente anonimo
#310  02 Novembre 2011 - 08:31

ho un biocaminetto in sala e lo accendo regolarmente...fa molto "atmosfera" e rilascia un piacevolissimo tepore che sicuramente contribuisce ad aumentare la temperatura dell'ambiente...un solo dubbio...il bioetanolo che uso, specifico e comprato dallo stesso fornitore del biocamino, bruciando, puzza un pò....è normale? non dovrebbe essere inodore durante la combustione?

grazie
utente anonimo
#311  06 Novembre 2011 - 11:14

Buongiorno dr. Valerio.
In Italia ci vorrebbero più persone come Lei, competenti, appassionate del proprio lavoro e con la voglia di divulgare la conoscenza.
Con stima.
Diego dal Friuli
utente anonimo
#312  12 Novembre 2011 - 15:04

Sono dispiaciuto.

Affermazioni allarmistiche andrebbero giustificate e dimostrate, precisando esattamente rischi e pericoli.

Altrimenti meglio tacere.

Ma tra il rassicurare ed il mettere in guardia, per fortuna, tra tanti cialtroni come me, ci sono anche persone per bene.

Se volete risposte, cercatele da soggetti terzi e istituzionali.

 Imparate a leggere le certificazioni ed usare correttamente e LIBERAMENTE solo prodotti certificati.

Questo è il mio consiglio.

Siate UOMINI LIBERI, dalla paura e dall'inganno.

Auguri a tutti.
utente anonimo
#313  15 Novembre 2011 - 14:12

Dato che il blog, che reputo interessantissimo, è fondato su nozioni scientifiche direi che per non andare fuori tema sempre alla scienza ci si dovrebbe attenere per evitare che pareri e opinioni, seppur rispettabili, diventino più affini a chiacchiere da bar con il solo scopo di alterare la percezione di chi legge. Il miglior modo di condurre la discussione rimane quello di attenersi ai fatti e magari anche alla statistica che aiuta a far pensare.
Partiamo dal Bioetanolo prima ancora che dal caminetto, perchè pare che per molti radical-chic sia diventato di moda definirlo "bio" con sarcasmo; mi domando alla luce di quale scienza visto che è prodotto mediante un processo di fermentazione da biomasse ovvero da diversi prodotti agricoli ricchi di carboidrati e zuccheri quali i cereali, le colture zuccherine, gli amidacei e le vinacce. Le materie prime per la produzione di bioetanolo possono essere racchiuse nelle seguenti classi:
Coltivazioni ad hoc (mais, sorgo, orzo, bietola, e canna da zucchero)
Residui di coltivazioni agricole e forestali
Eccedenze agricole temporanee ed occasionali
Residui di lavorazioni delle industrie agrarie e agro-alimentari
Rifiuti urbani
La spinta più forte allo sviluppo dei biocarburanti è sempre stata quella di tipo ambientale. Il traffico stradale è, infatti, responsabile per il 93% delle emissioni di ossido di carbonio, il 60% di quelle di idrocarburi e ossidi di azoto, il 12% di anidride carbonica;
i biocombustibili, di contro:
sono di origine vegetale e quindi non contribuiscono all'emissione di anidride carbonica nell'atmosfera
non contengono zolfo
contengono nella loro molecola ossigeno consentendo una significativa riduzione delle emissioni di ossido di carbonio e di composti incombusti
evitano l'emissione di altre sostanze nocive associate alla combustione di combustibili fossili
sono totalmente biodegradabili
Il bioetanolo oggi rappresenta il biocarburante di maggiore interesse, essendo la sua produzione mondiale stimabile tra 11 e 11,5 milioni di t/anno (di cui la stragrande maggioranza negli USA e in Brasile).
Sapete tutte queste tonnellate, ovviamente prodotte per essere bruciate e quindi non per essere bevute con cannuccia nei brick, quante segnalazioni/casi d'intossicazione hanno prodotto nel mondo ? zero

Poi, che ciò non significhi che siamo tutti vergini e che il prodotto (così come i camini che lo bruciano) sia scevro di difetti è tutto un altro paio di maniche.
Ma il punto, questa credo sia scienza, è informare partendo dai fatti e non dal dialogo sui massimi sistemi.
Il fatto è che il prodotto è assolutamente bio, non è assolutamente tossico nella sua combustione e che soprattutto non genera malanni o vittime come si potrebbe intendere da alcuni post.
Poi si potrebbe discutere sull'opportunità o meno di avere uno di quei caminetti in casa, ma il punto di vista dovrebbe spostarsi sull'economia di gestione e non sulla salute. Quei camini lavorano male, hanno una dispersione pazzesca e una resa ridicola se confrontata (per qualità e costo) ad altre soluzioni ma....sono oggettivamente bellissimi e sono "flessibili" perchè li metti dove vuoi.
Andare a rispondere come sia meglio un camino tradizionale a legna ad un persona che chiaramente dichiara come si sia orientato ad un prodotto di questo tipo per (quasi) sfizio sarebbe come andare a dire a chi vuole comprare una Smart che è meglio un furgone da 9 posti perchè la Smart si capotta in parcheggio; perdonatemi ma sono cazzate da bar, meglio metterlo di fronte al fatto che la Smart ha solo due posti, che gli costerebbe come una macchina grande il doppio e quindi forse-forse non è così speciale come crede. Ma non si può metterla sulla sicurezza e nemmeno su una presunzione di dubbio sulla stessa.. perchè così è più subdolo; io non ho elementi per dire che fa' male ma ti dico che "io non lo farei perchè secondo me rischi..."  o meglio ancora i miei preferiti, quelli che loro in prima persona non vivono nulla (nemmeno forse una vita propria) ma scoprono gli eventi sempre attraverso aneddoti interpretati da "mio cugino", "mio fratello", "un mio amico"... personaggi affidabilissimi. Il mondo è pieno di trattati scientifici elaborati sulle teorie e sulle opinioni di "mio cugino"...
Quindi chi se li vuole mettere in casa, lo faccia con tutta la tranquillità che è giusto avere nei confronti di prodotti certificati da enti come il TUV che non sono proprio gli ultimi arrivati.
Siate però consapevoli che vi troverete di fronte ad un prodotto che è più bello che utile e soprattutto che non può essere visto come unica fonte di riscaldamento per via dei costi e della resa.
Spero di non avervi annoiato troppo.

 
utente anonimo
#314  15 Novembre 2011 - 14:38

Salve a tutti.
Solo un piccolo commento da una persona qualunque.

Ho comprato un biocaminetto per "tentare" di riscaldare, spendendo poco, una stanza in montagna molto fredda. Non vi dico dove e la marca perchè sarrebbe pubblicità inutile.

Premettiamo inoltre che mia moglie soffre di una leggera forma d'asma che impedisce di usare altri sistemi, pellet, legna, ecc.
Risultato?
Temperatura innalzata di circa 4 gradi in 3 ore di utilizzo; assoluta mancanza di allergie o altro di mia moglie (medico per altro), pochissima spesa per il riscaldamento.

Quindi per mio modestissimo parere..... provateci!
Dopotutto costano poche decine di euro i modelli base.
Io ho speso circa 250 Euro per un modello a parete. E mi sono trovato molto bene.
Certo, magari produrrà un pò di polveri sottili, magari qualche agente chimico.... ma non sò quanti di noi abbiano la fortuna di vivere in montagna e quindi in assenza di queste cose.
Chi di noi vive in città respira di molto peggio!

Saluti a tutti

Carlo
utente anonimo
#315  22 Novembre 2011 - 13:27

salve,ho appena acquistato un biocamino vorrei sapere se la fiamma e' regolabile.
Sembra di si....ma come ?
utente anonimo
#316  09 Dicembre 2011 - 01:48

 le nuove tecnologie sono sempre ben pubblicizzate ma ricordiamoci che in questo mondo la fà da padrone il soldo
ricordiamoci, inoltre che negli anni passati abbiamo ampiamente utilizzato materiali nocivi fino a prova contraria (amianto in ambito edilizio)
utente anonimo
#317  23 Dicembre 2011 - 09:35

Seguo da molto questa discussione e la trovo estremamente interessante. Faccio parte di un'azienda che commercializza biocamini ma non sono qui per venderveli. Sono qui per dirvi che ho aperto un blog dove parlo solo di fuochi alternativi (biocamini,camini a gas etc etc.). Penso possa essere l'inizio per un confronto serio tra produttore e consumatore. Un blog dove si parla di biocamini in maniera approfondita, senza false informazioni e inutili trend di mercato. Se vi va, passate a dare un occhiata. Ovviamente,anzi direi soprattutto, il mio invito è rivolto anche al padrone di casa Sig. Federico Valerio.

Saluti a tutti, buona giornata e...buone feste!
utente anonimo
#318  23 Dicembre 2011 - 09:40

Scusate ma nel mio p'recedente intervento ho dimenticato di inserire il link al mio blog

http://quellicheilfuoco.blogspot.com/
utente anonimo